Il Family audit è uno strumento di conciliazione pensato per riconoscere l’impegno di quelle realtà che hanno deciso di sviluppare politiche di gestione delle risorse umane e di organizzazione del lavoro attente alle esigenze familiari dei dipendenti. In pratica si tratta di una certificazione grazie alla quale le organizzazioni interessate – dalle aziende private agli enti pubblici fino alle organizzazioni non profit – possono rafforzare la propria immagine, diffondere una cultura del lavoro basata sul work-life balance ed incrementare le proprie performance. La creazione di un ambiente family-friendly, come dimostrano numerose ricerche, permette infatti di migliorare il benessere e il senso di appartenenza dei dipendenti, aumentare i livelli di produttività del lavoro e creare valore economico.
Il Family audit viene dalla Germania, dove è nato col nome di Familie und Beruf, ma è stato “importato” nel nostro Paese dalla Provincia Autonoma di Trento che nel periodo 2005-2008 lo ha standardizzato in base alle proprie esigenze e reso strumento di punta del sistema “Distretto Famiglia”. Di fronte ai risultati ottenuti in Trentino, il Dipartimento per le politiche della famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha ritenuto strategico impegnarsi nella promozione del marchio su tutto il territorio italiano, inserendolo anche nel Piano Nazionale per la Famiglia. Nel 2010 Stato e Provincia Autonoma hanno sottoscritto un Protocollo di Intesa per il trasferimento su scala nazionale dello standard Family Audit, cui nel 2012 ha fatto seguito un Accordo di collaborazione per rendere effettiva la sperimentazione. In tale ambito è nato il primo Avviso pubblico che ha permesso di coinvolgere 50 organizzazioni di tutta Italia, che hanno così potuto ottenere il marchio sostenendo costi molto ridotti rispetto a quelli normalmente richiesti.
Il 15 aprile scorso il Dipartimento ha scelto di promuovere un nuovo Avviso pubblico, anch’esso rivolto a 50 organizzazioni interessate ad acquisire competenze in tema di conciliazione famiglia-lavoro e all’ottenimento del Family audit. Anche in questo caso l’Avviso permetterà di coprire parte delle spese di certificazione, offrendo il servizio di consulenza ed accompagnamento da parte dei auditors a costi contenuti rispetto a quelli di mercato. L’intento è quello favorire la diffusione di uno strumento che finora ha ottenuto risultati importanti – anche al di fuori del Trentino – ma che risulta ancora poco diffuso in molte zone del Paese, specialmente nelle regioni del Mezzogiorno.
Le organizzazioni interessate avranno tempo fino al 31 maggio per presentare le proprie domande di partecipazione e partecipare al processo di selezione. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia.
Riferimenti
La notizia dell’Avviso sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia
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