“La povertà assoluta cresce e colpisce soprattutto le famiglie con bimbi piccoli e con background migratorio”. Franca Maino, presidente della Fondazione Ufficio Pio e Direttrice Scientifica di Percorsi di secondo welfare, ha spiegato in una recente intervista a La Repubblica che questa crescita è il risultato di anni di policrisi (tema al centro del Sesto Rapporto sul secondo welfare), che ha portato a un aumento della platea di persone in povertà severa, ma anche a un allargamento “della cosiddetta area grigia”.
Maino ha sottolineato come questa area grigia, composta dai nuovi poveri che non riescono a trovare aiuto, sia particolarmente preoccupante. “Parliamo di persone che non hanno trovato ancore a cui aggrapparsi in situazioni difficili […] e vivono la vergogna di chiedere aiuto”. In questo contesto per la direttrice di Secondo Welfare è necessario un approccio integrato per sostenere le famiglie in difficoltà. “Il sostegno economico da solo non basta, è un palliativo. Può fare la differenza la presa in carico della famiglia”. In quest’ottica, ha ricordato Maino, la Fondazione Ufficio Pio investe in programmi che facilitano l’accesso ai servizi per l’infanzia e promuovono l’educazione finanziaria.
A confermarlo è il Bilancio sociale della Fondazione, recentemente pubblicato, che indica come nel 2023 i programmi di Ufficio Pio hanno coinvolto 17.561 persone, registrando un aumento dell’11% rispetto al 2022. Questi interventi, che spaziano tra adulti e minori, hanno una durata pluriennale variabile da 2 a 6 anni e prevedono trasferimenti monetari per un totale di 6,36 milioni di euro, con impegni di spesa per servizi futuri che ammontano a 9,20 milioni di euro. Il 94% dei partecipanti ai programmi risiede nella città di Torino, con una concentrazione del 43% nelle Circoscrizioni 5 e 6, le aree più periferiche della città.
In linea con quanto evidenziato da Maino, e alla luce del quadro socio-economico del Paese, è chiara la decisione della Fondazione di investire “nei programmi strutturati sostenendo la famiglia nella cura dei figli, così da attivare lavorativamente entrambi i genitori, e di conseguenza generare opportunità economiche per i minori”.