7 ' di lettura
Salva pagina in PDF

Anche sulla scia della pandemia di Covid-19, il tema della salute mentale ha assunto sempre maggiore rilevanza all’interno del dibattito pubblico italiano. In questo articolo indaghiamo la posizione dei giovani, il gruppo demografico che ha pagato il prezzo più alto  degli effetti psicologici della pandemia. La salute mentale, infatti, si sta inserendo al centro dell’agenda politica nazionale anche grazie al grande valore che essa sta assumendo per ragazzi e ragazze, come mostrano anche movimenti ed iniziative che hanno preso piede negli ultimi anni.

La salute mentale è il primo problema per i giovani

La Figura 1 è tratto da uno studio del gruppo di lavoro MUSA – Mutamenti sociali, Valutazione e Metodi, promosso da IRPPS, l’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del Centro Nazionale delle Ricerche (CNR). Rivela che gli adolescenti hanno individuato come problema che maggiormente affligge l’universo giovanile ad oggi proprio la depressione e il disagio, seguite dalle dipendenze (da droghe, alcol e gioco) e dai disagi psicologici specificatamente legati alla pandemia.

 

Figura 1. Principale problema dei giovani per sesso. Fonte: Tintori et al., Lo stato dell’adolescenza 2023. Indagine nazionale su atteggiamenti e comportamenti di studentesse e studenti di scuole pubbliche secondarie di secondo grado.

 

Questa percezione è confermata anche dai dati relativi al benessere psicologico dei e delle giovani, di cui abbiamo raccontato in una recente inchiesta pubblicata su “Buone Notizie” del Corriere della Sera evidenziando come i giovani di oggi stiano molto peggio delle generazioni che li hanno preceduti e che la loro condizione è peggiorata notevolmente soprattutto negli anni del Covid.

L’indice di salute mentale con cui, all’interno del Rapporto BES dell’Istat, si misura il disagio psicologico della popolazione mostra infatti un peggioramento più evidente – dal 73,9 al 70,3 tra 2020 e 2021 – rispetto alle altre fasce d’età. E dopo un lieve miglioramento nei dati 2022, il 2023 registra nuovamente un calo (71,0). Proprio questo quadro preoccupante sta portando a una sempre maggiore considerazione di questi bisogni crescenti, tanto a livello europeo che italiano.

Chiedimi Come Sto: l’impegno “dal basso” per la salute mentale

Dopo due anni di pandemia, a febbraio 2022 la Rete degli Studenti Medi, associazione studentesca delle scuole secondarie di secondo grado, e l’Unione degli Universitari, associazione studentesca universitaria di ispirazione sindacale, hanno avviato una campagna social per attirare l’attenzione sul benessere psicologico.

Chiedimi come sto, perché nessuno l’ha mai chiesto a me e alla mia generazione” si legge nel primo post della pagina Instagram @chiedimicomesto, gestita in collaborazione dalle due organizzazioni. E ancora: “La salute mentale oggi è uno stigma, nonostante riguardi ognuno di noi. […] Il sostegno psicologico è un diritto, ma il lavoro da fare è ancora molto perché venga garantito e normalizzato.”

Con la collaborazione di SPI CIGL e l’IRES Emilia Romagna, “Chiedimi Come Sto” è diventato un questionario diffuso via web tra fine febbraio e fine marzo 2022 intercettando circa 30.000 studenti. I risultati permettono di rilevare che il 60,3% dei ragazzi e delle ragazze è preoccupato per la propria salute mentale. Inoltre evidenzia la diffusione di vari elementi di disagio durante e dopo la pandemia: il 28% del campione soffre di disturbi del comportamento alimentare, il 14,5% ha avuto episodi di autolesionismo, il 10% ha assunto sostanze, il 12% ha abusato di alcol, il 60% ha perso la voglia di fare, il 78% ha usato i social eccessivamente.

 

Manifestazione di Chiedimi come Sto per chiedere alla politica più attenzione per la salute mentale dei giovani
Foto: pagina social Chiedimi Come Sto

Si tratta di dati certamente allarmanti, sulle basi dei quali le organizzazioni coinvolte hanno proseguito l’opera di sensibilizzazione e divulgazione via social, ma hanno anche sostenuto azioni politiche concrete.

Nel marzo 2023, per esempio, proprio a seguito alla mobilitazione di “Chiedimi Come Sto”, è stata presentata alla Camera una proposta di legge per l’istituzione dello psicologo nelle scuole e l’avviamento di percorsi di formazione e supporto per docenti, studenti e famiglie. Il disegno di legge 691 è stato portato poi in Senato e assegnato alle commissioni Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica (VII) e Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale (X) riunite. Non vi sono, però, al momento, ulteriori sviluppi, nonostante le manifestazioni organizzate da “Chiedimi Come Sto”, sia a maggio 2023 sia il 15 marzo scorso, e la partecipazione di esponenti dell’opposizione tra cui la segretaria del PD Elly Schlein, il capogruppo del M5S alla Camera Francesco Silvestri e la deputata AVS Elisabetta Piccolotti.

L’impegno del movimento, nonostante la lentezza delle istituzioni, non si è quindi esaurito e, nel tentativo di contribuire al dibattito non solo politico ma anche sociale relativo al benessere psicologico, è stato avviato un nuovo ambizioso progetto di ricerca. Insieme a Greenpeace Italia e ReCommon, e con il supporto scientifico dell’Istituto Europeo di Psicotraumatologia e Stress Management (IEP), è stata lanciata un’indagine per studiare la diffusione della solastalgia, più conosciuta come “ecoansia”. Il questionario diffuso a partire da maggio 2024 si propone di misurare l’impatto che hanno la crisi climatica e gli eventi estremi a essa legata sugli under 35 a livello traumatico e psicopatologico. I suoi risultati saranno disponibili a partire da settembre, ma è sicuramente un passo importante, portato avanti da ragazzi e ragazze in prima persona, rispetto a una comprensione a 360 gradi dei fattori che incidono sul benessere psicologico giovanile.

Movimento Lilla e MaBasta: comprendere la specificità dei bisogni

Il benessere psicologico è un elemento fortemente multidimensionale, che abbraccia numerosi ambiti della vita di giovani e adolescenti e che, pertanto, richiede risposte differenziate. Come rilevato dal citato studio di “Chiedimi Come Sto”, e come emerge dalle priorità relative alla salute mentale individuate dalla Rete degli Studenti Medi nella proposta Da Zero a Cento, le dinamiche e i bisogni relativi alla salute mentale sono molteplici. Di seguito andiamo ad approfondirne due in particolare.

Disturbi del Comportamento Alimentare

Elemento importante nella discussione sono certamente i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), fenomeno per cui l’assistenza a livello nazionale è attualmente molto carente e che, come mostra l’immagine sottostante, presenta una crescita costante di nuovi casi negli ultimi anni, passando da 680.569 del 2019 a 1.680.456 nel 2023, con un aumento di più del 50%.


Nel 2021, intorno a questo tema, si è creato un movimento di giovani, adulti e famiglie che si è dato il nome di Movimento Lilla. Questo ha organizzato una serie di manifestazioni di piazza che hanno contribuito a inserire i DCA all’interno della Legge di Bilancio 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234, art. 1 comma 687), sulla base della quale il Ministero della salute è stato incaricato di “provvedere ad individuare la specifica area dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione (DNA) le cui prestazioni sono inserite attualmente nell'area della salute mentale” nell’ambito dell’aggiornamento dei LEA, i Livelli essenziali di assistenza, per cui la stessa legge di bilancio ha stanziato 200 milioni di euro (ibi., art. 1 comma 288).

Inoltre, “nella more dell’aggiornamento” è stato istituito (ibi., art. 1 comma 688) il Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, con una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2022 e 10 milioni per l’anno 2023. Proprio questo fondo o, meglio, l’annuncio della sua cancellazione nella Legge di Bilancio 2024 ha determinato nel gennaio scorso manifestazioni color lilla in decine di piazze italiane, promosse da associazioni legate al tema (Fondazione Fiocchetto Lilla, Animenta DCA, ma anche Chiedimi come sto).

Manifestazione di giovani per chiedere maggiore attenzione per la loro salute mentale
Foto: pagina social Chiedimi Come Sto

In seguito a questa “ondata lilla” il Governo ha fatto dietrofront. Con un emendamento nel decreto Milleproroghe ha aggiunto 10 milioni al Fondo per il 2024 in attesa dell’attuazione dei primi nuovi 16 LEA correlati ai DCA, prevista per il 1 aprile 2024 e rinviata ancora al gennaio 2025. Nel frattempo, un disegno di legge di maggioranza correlato ai disturbi del comportamento alimentare è arrivato in discussione alla X Commissione del Senato.

Bullismo e cyberbullismo

Altra dinamica che vede i giovani quali protagonisti impegnati è quella relativa al bullismo e, in particolare, al cyberbullismo e alla cybersicurezza, fenomeni che secondo lo studio “Comportamenti salutari nei ragazzi in età scolare - un focus sulla violenza tra pari e il bullismo in Europa, Asia centrale e Canada” dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sono subiti dal 18,9 % dei ragazzi e dal 19,8% delle ragazze.

Esempio virtuoso dell’interesse dei giovani verso questa tematica è il progetto MaBasta, ideato da Mirko Cazzato, che è stato premiato studente dell’anno 2021 dall’organizzazione “Your Edu Action” per il suo “grande impegno sociale e impatto positivo nella lotta al bullismo”. L’iniziativa è composta da un protocollo innovativo, nato nel 2016 in un istituto superiore leccese e sviluppatosi dettagliatamente nel tempo, fino a contenere un elenco di azioni utili a prevenire, contrastare e potenzialmente debellare ogni forma di bullismo, cyberbullismo e body shaming (l'atto di deridere e/o discriminare una persona per il suo aspetto fisico, ndr) in età scolare.

Quest’obiettivo vuole essere perseguito attraverso interazioni tra pari e azioni svolte dal basso, dagli studenti stessi; il team del progetto, infatti, è composto da ragazzi tra i 14 e i 18 anni, che sono intervenuti ad oggi in oltre 500 classi italiane. Anche perché le azioni contenute nel Modello MaBasta richiedono un intervento in prima persona degli studenti coinvolti, che può essere facilitato dalla presenza di propri pari.

Risposte dei giovani… e degli adulti

I giovani, come abbiamo cercato di raccontare per sommi capi in questo articolo, stanno cercando quindi di agire da protagonisti per rivendicare il proprio benessere psicologico, tanto con strumenti politici quanto attraverso iniziative di sensibilizzazione e dialogo.

Tra queste c'è Paranoia Festival, organizzato nel marzo 2024 a Milano presso il centro culturale BASE da un gruppo di ragazzi tra i 20 e i 30 anni, per “prendersi tempo, per osservarsi dentro, chiamare per nome le emozioni, guardare in faccia le paure e metterci in ascolto di chi abbiamo intorno”.  Cantanti, artisti, psicologi ed esperti riuniti in un momento di musica, ballo e testimonianza per contribuire a eliminare lo stigma correlato alla salute mentale e a dare forma, insieme, a nuove idee di benessere.

Contribuire in questa attività di definizione di nuovi paradigmi di welfare e di nuovi elementi essenziali di salute non deve essere prerogativa esclusiva del mondo giovanile, che è pure più spaventato da un mondo (e un clima) che cambia, da un corpo che cresce e da un futuro enormemente precario. Serve, infatti, una cooperazione transgenerazionale, che in primis sappia costruire una definizione condivisa di salute mentale e che, poi, collabori sinergicamente per garantirla equamente sul territorio nazionale.

La sensibilità dei giovani verso le dinamiche psicologiche che li coinvolgono in prima persona deve, dunque, renderli interlocutori in un dialogo istituzionale, sociale e politico che sia capace di dare forma, insieme agli adulti, a un maggiore benessere.

 

 

Foto di copertina: Pagina social Chiedimi Come Sto