Nel Monte Kaberlaba ad Asiago gli impianti sciistici continuano ad attrarre turisti ma i costi sono costantemente più elevati. Sempre più spesso durante la stagione si usa neve artificiale, anche grazie a un investimento di 4 milioni di euro della provincia di Vicenza per potenziare l’impianto di innevamento. A fronte di questa situazione, che col cambiamento climatico certo non migliorerà, ci si domanda se sia ancora vantaggioso investire su questo modello di turismo. Un’alternativa potrebbe essere l’astro-turismo, una forma di turismo che si concentra sull’osservazione del cielo stellato e delle meraviglie astronomiche, lontano dall’inquinamento luminoso.
Grazie ai fondi della Politica di coesione, il progetto Skyscape ha dato vita a corsi di formazione, gite notturne e festival astronomici nei centri di Asiago e Cornedo all’Isarco. Mentre Asiago ha visto una riduzione delle attività post-finanziamento, Cornedo all’Isarco continua ad attirare sempre più appassionati, professionisti e non.
L’astro-turismo potrebbe rappresentare un investimento lungimirante per le aree di bassa e media montagna, dove la crisi climatica renderà sempre più difficile garantire lo sci di pista. Questa forma di turismo, a basso impatto ambientale, offre anche un valido incentivo per ridurre l’inquinamento luminoso. Lo racconta Silvia Baccanti, a fumetti, su Internazionale.
Le stelle sono di tutti
Silvi Baccanti, Internazionale
A Brave New Europe (ABNE) è il progetto promosso da Slow News e Secondo Welfare, grazie al sostegno della Commissione UE, per aiutare cittadini e cittadine a conoscere meglio la Politica di coesione europea. Tra i partner della terza edizione – Voyager – ci sono Internazionale, Zai.net, Revue Dessinée Italia, Le Grand Continent e Radio Popolare. Vuoi rimanere informato sul progetto? Iscriviti alla newsletter! |