Alcune iniziative pensate per contrastare la crisi climatica possono rafforzare la coesione di determinati territori, specialmente quelli più vulnerabili. Altre, invece, rischiano di danneggiarli, spesso in nome dei profitti garantiti dalle nuove fonti di energia.
In Puglia, entrambi i fenomeni sono evidenti. Da un lato crescono le CER, le Comunità Energetiche Rinnovabili (di cui ci eravamo già occupanti nella prima edizione di ABNE e più di recente qui e qui) in alcuni piccoli Comuni, che così mirano a rendere la transizione ecologica anche equa. Dall’altro, ci sono impianti fotovoltaici ed eolici che sottraggono terreni agli agricoltori senza apportare benefici ai territori, suscitando preoccupazioni per la speculazione nelle aree rurali interne. Nel territorio pugliese questo fenomeno è particolarmente pronunciato: la regione contiene il 34% degli impianti fotovoltaici su terreni agricoli dell’intero Paese.
Soprattutto in questo scenario, le CER potrebbero essere uno strumento per rendere equa la transizione verde, anche grazie ai fondi di coesione dell’UE. Ne parla Vittoria Torsello su Slow News.
Transizione energetica di comunità, quali speranze per le aree interne?
Vittoria Torsello, Slow News
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