L’ennesima tornata di elezioni europee è alle porte: tra pochi mesi potremo verificare se e quanto incideranno i partiti populisti ed euroscettici sui risultati e sugli equilibri politici dell’Unione Europea.
La politica di coesione dell’Unione Europea può incarnare un antidoto all’euroscetticismo? Sulla carta sì, visto quanto l’Unione contribuisce al miglioramento delle condizioni economiche e sociali dei cittadini. Tuttavia, l’efficacia di tale antidoto sembra ancora da dimostrare.
Alcuni studi, inclusi quelli condotti in Italia, suggeriscono che una maggiore quantità di investimenti della politica di coesione sia legata a un minore sostegno per i partiti contrari all’integrazione europea. Sicuramente la politica di coesione stessa sarà la grande osservata alla luce del nuovo parlamento europeo, in quanto le prossime elezioni e le riforme previste avranno un impatto significativo su come l’UE affronterà la coesione territoriale nei prossimi anni.
Ce ne parla Paolo Riva su Slow News.
Questo articolo è parte di A Brave New Europe, progetto promosso da Slow News con il supporto scientifico di Secondo Welfare che, unendo competenze giornalistiche e accademiche, vuole raccontare la Politica di coesione europea partendo dalle storie di persone, comunità e territori.