I dati ISTAT confermano una crisi demografica in Italia: nonostante la manovra finanziaria proposta dal governo preveda circa un miliardo di euro per le famiglie, i problemi persistono.
Il disegno di Legge di Bilancio approvato il 16 ottobre dal Consiglio dei Ministri, infatti, affrontano problemi come il “bonus asilo nido” e incentivi all’assunzione per madri lavoratrici, ma si concentrano solo sul secondo figlio in poi, ignorando chi ha solo un figlio/a. Inoltre, sarebbe necessario discutere anche della mancanza di posti negli asili nido, che – come abbiamo raccontato per il progetto A Brave New Europe – è un problema significativo.
Le politiche dovrebbero affrontare l’incertezza finanziaria, l’accesso a servizi di nido, e ridurre i costi per il primo figlio, oltre a incoraggiare le coppie ad avere il secondo.
Inoltre, le proposte tendono a rafforzare il ruolo materno nelle responsabilità parentali, lasciando il ruolo dei padri in secondo piano. Le politiche dovrebbero promuovere il coinvolgimento dei padri nella cura dei figli, ad esempio aumentando il congedo di paternità obbligatorio rendendolo più efficace.
È importante affrontare, inoltre, altre criticità come l’Assegno unico, che è inferiore rispetto ad altri Paesi europei. Inoltre, per invertire la tendenza demografica, è necessario considerare l’immigrazione come un fattore importante, oltre a politiche familiari strutturali, generazionali, di genere e migratorie ben coordinate.