La Legge di bilancio prevede varie misure per le famiglie. La novità che potrebbe incidere sulla natalità è la decontribuzione per le lavoratrici madri. Riguarda però solo donne con almeno tre figli, mentre servirebbero riforme universali e strutturali.
Su lavoce.info ne scrivono Elisa Brini, Emmanuele Pavolini e Stefani Scherer. Gli autori riassumono le principali proposte a favore della natalità contenute nella Legge attualmente in discussione, evidenziando gli aspetti più deboli del disegno. Per esempio abbassare i costi del nido è certamente una cosa positiva per le famiglie, ma “la misura rischia di avere un effetto limitato se i posti al nido non ci sono“, come accade in Italia (specialmente in alcune Regioni).
Più in generale gli autori sottolineano che, come sostenuto dalla letteratura scientifica, solo una “solida prospettiva economica e lavorativa” può incoraggiare davvero la natalità. La misura della decontribuzione per le lavoratrici madri, per esempio, si rivolge solo a madri con almeno tre figli assunte a tempo indeterminato (una categoria minoritaria): “un target troppo limitato per poter incidere significativamente sulla natalità del paese“.