Fondazione Dynamo, realtà filantropica creata nel 2003 da Vincenzo Manes per implementare progetti ad alto impatto sociale, ha scelto di allargare il proprio ambito operativo costituendo un’impresa sociale attiva nel settore agricolo. Nota soprattutto per l’esperienza di Dynamo Camp, associazione impegnata nell’assistenza socio-sanitaria ai minori gravemente malati attraverso la Terapia Ricreativa, ora la Fondazione amplierà i propri orizzonti grazie a Oasi Dynamo, società agricola che valorizzerà da diversi punti di vista il patrimonio ambientale della montagna pistoiese. Questa impresa sociale sarà attiva su un territorio di circa 1.100 ettari, suddivisi tra i Comuni di Piteglio e San Marcello Pistoiese – dove, nella frazione di Limestre, sorge Dynamo Camp – in provincia di Pistoia. Oasi Dynamo intende mettere in atto un programma articolato per sviluppare attività di conservazione ambientale, agricoltura e allevamento, ma anche forme innovative di turismo e ospitalità, favorendo allo stesso tempo l’aumento dell’occupazione e la ricerca scientifica sui temi della biodiversità. Un piano di sviluppo certamente interessante, che è stato predisposto sulla base dei documenti dell’Unione Europea sullo sviluppo rurale 2014-2020.
Agricoltura, occupazione e ricerca scientifica
Per perseguire i propri fini Oasi Dynamo cercherà innanzitutto di recuperare le tradizioni agricole, zootecniche e forestali sviluppatesi nei secoli, che a metà del ‘900 hanno avuto il loro apice nella “Azienda Agraria SMI”. Nell’area operativa sono ancora presenti strutture e conoscenze che permisero in quegli anni di fare di questa azienda un modello economico più volte premiato a livello nazionale che Oasi Dynamo si prefigge di recuperare e valorizzare. L’obiettivo in questo senso è quello di restituire all’agricoltura del territorio il suo valore sociale, ripopolando le aree agricole abbandonate negli anni Settanta-Ottanta, difendendo nel contempo l’ambiente attraverso la presenza costante di donne e uomini competenti e appassionati. Oasi Dynamo opererà in particolare nel campo dell’agricoltura biodinamica, sviluppando attività già presenti, come l’allevamento di bovini e suini, ma cercando di reintrodurre coltivazioni – come alcuni cerali – e allevamenti, – come l’avicoltura – presenti in passato e oggi potenzialmente ri-valorizzabili grazie ad una nuova consapevolezza dei consumatori.
Accoglienza e turismo
Oasi Dynamo punta a sviluppare le proprie attività non solo nel campo delle produzioni agricole e delle tecnologie alimentari, ma vuole strutturare una concreta offerta turistica ad appassionati di luoghi unici dal punto di vista naturalistico. In questo senso sarà posta grande attenzione a forme di accoglienza che garantiscano la conservazione e sostenibilità dell’ecosistema esistente. Attraverso il recupero dei vecchi casali e l’introduzione di piccole strutture costruite in bioarchitettura, verrà offerta la possibilità di immergersi in una natura straordinaria usufruendo di programmi ludici e didattici di eccellenza, senza danneggiare l’ambiente circostante. Non un metro cubo in più dell’esistente verrà costruito in base al piano di miglioramento agricolo ambientale predisposto. Verranno al contrario demolite strutture più recenti e non necessarie all’attività, che permetteranno un mirato recupero di territorio.
Sostenibilità di lungo periodo
Oasi Dynamo non vuole essere una semplice sperimentazione. Come hanno confermato Serena Porcari, Amministratore Delegato di Fondazione Dynamo, e Roberto Orlandini, Amministratore Unico della nuova Società, il progetto ha come obiettivo il raggiungimento della sostenibilità economica nell’arco dei prossimi 5 anni. Un traguardo significativo che, una volta raggiunto, permetterà a Oasi Dynamo di concorrere alla salvaguardia del territorio nel lungo periodo. La neo impresa sociale si colloca in questo senso nell’alveo della visione strategica di Fondazione Dynamo, che negli anni ha portato allo sviluppo del progetto Dynamo Camp, e all’articolazione di progetti correlati, in un’ottica manageriale guidata da criteri di efficacia, efficienza e prospettive di lungo termine.
Riferimenti
La politica UE di sviluppo rurale 2014-2020
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