Le politiche attive del mercato del lavoro sono un pilastro fondamentale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nel nostro Paese il tasso di disoccupazione è sceso al 7,6% a maggio 2023, cioè di due punti percentuali rispetto ai tempi pre Covid. Resta, però, ancora significativamente sopra la media Ocse del 4,8%.
Come racconta Sandra Riccio su La Stampa, il problema del lavoro va però letto non solo da un punto di vista occupazionale, ma anche salariale. I dati del report dell’OCSE “Employment Outlook 2023” mostrano come alla fine del 2022, i salari reali nel nostro Paese fossero calati del 7% rispetto al periodo precedente la pandemia. La discesa è poi continuata nel primo trimestre del 2023, con una diminuzione su base annua del 7,5%.
Secondo gli economisti per affrontare la questione si potrebbe puntare sulla contrattazione collettiva, che può “contribuire a mitigare la perdita di potere d’acquisto dei lavoratori e a garantire una più equa distribuzione dei costi dell’inflazione tra imprese e lavoratori, evitando una spirale prezzi-salari”. Una strada che potrebbe essere utile anche per affrontare i problemi legati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e all’automazione, che richiedono uno sviluppo delle competenze digitali.