Fra le sfide strategiche che l’Italia deve affrontare ve ne sono quattro strettamente collegate fra loro: denatalità e, più in generale, le potenziali difficoltà legate a una soddisfacente genitorialità; occupazione femminile; occupazione giovanile; diseguaglianze e rischio di povertà tra le famiglie con più figli e quindi tra i minorenni.
Tali sfide richiedono risposte integrate per poter essere efficaci ed evitare che si pongano come scelte alternative per le famiglie e per gli individui (lavoro o figli), con il rischio di un arretramento sociale lungo tutte e quattro le dimensioni. A dirlo è l’Alleanza per l’infanzia – a cui aderisce anche Percorsi di secondo welfare – che per sensibilizzare opinione pubblica e decisori politici sulla questione ha pubblicato il documento Natalità, genitorialità e buone condizioni di crescita, che inquadra le dinamiche sopra accennate, le loro sinergie e le possibili soluzioni per affrontarle.
Secondo l’Alleanza, le politiche pubbliche oggi hanno un ruolo chiave in tale direzione. Gli studi sul tema dicono infatti che nessun Paese avanzato è riuscito ad affrontare queste sfide senza mettere in campo misure solide e strumenti efficaci di sostegno alla natalità, all’autonomia (economica e abitativa) dei giovani e al lavoro delle donne. In questo senso è necessaria una visione ampia e profonda di che cosa siano le politiche familiari, che includa anche quelle del lavoro e della casa.
È quindi importante che vi sia un robusto mix integrato di interventi, fatto di trasferimenti monetari strutturali, interventi educativi, congedi parentali, servizi di conciliazione, tutele lavorative e politiche di welfare dedicate. Oltre ad azioni di sensibilizzazione volte a decostruire l’immagine della maternità come ostacolo nel mondo del lavoro e a promuovere modelli culturali basati sulla condivisione dei carichi di cura tra genitori e tra la famiglia e i servizi educativi.