Le difficoltà di conciliazione tra lavoro e famiglia sono spesso indicate tra le cause della bassa fecondità italiana. Ma una relativa facilità di accesso agli asili nido e la loro sostanziale gratuità sono sufficienti per avere un figlio in più? È la domanda a cui cerca di rispondere una ricerca di Matteo Dimai. In un un recente articolo analizza l’effetto del sussidio regionale in Friuli Venezia Giulia (FVG) per la frequentazione dei nidi d’infanzia (relativo all’abbattimento rette, attivo dal 2005) sulla fecondità nel periodo 2017-2020.
Secondo i dati raccolti, l’accesso ai nidi e la loro sostanziale gratuità non sembrano essere il “proiettile d’argento”, ovvero un’arma unica, definitiva, per risolvere efficacemente un problema con un sol colpo (il termine silver bullet deriva dalla narrativa horror, dove la pallottola d’argento è l’unica arma per uccidere un licantropo) per risollevare la fecondità italiana.
I fattori che contribuiscono alla decisione di avere un altro figlio non sono infatti meramente economici e di posizione occupazionale: per sostenere la fecondità l’accesso ai nidi d’infanzia a un costo abbordabile è solo un tassello di un mosaico più grande.