Nel dicembre 2016 la Regione Piemonte ha deciso di ridisegnare il modello piemontese dell’assistenza familiare, già interessato da una serie di interventi provinciali stimolati con un bando del 2010. Al fine di promuovere interventi efficaci e più attenti alle esigenze di famiglie e assistenti familiari (o “badanti”), la Regione ha commissionato un’indagine propedeutica allo sviluppo di nuove linee guida che è stata condotta tra luglio e novembre 2017. Lo Studio Errepi si è aggiudicato l’incarico dell’indagine in collaborazione con il Laboratorio Percorsi di secondo welfare.
La ricerca aveva l’obiettivo di mappare e analizzare buone pratiche e sperimentazioni realizzate in Piemonte tra il 2010 e il 2017, con lo scopo di individuare possibili direttrici di sviluppo per il sistema regionale. La rilevazione, in particolare, ha evidenziato alcuni elementi che dovranno caratterizzare il nuovo modello di intervento: l’attenzione alla valorizzazione dell’assistente familiare, la partecipazione di un’ampia platea di soggetti del primo e del secondo welfare (che dovranno essere messi in condizione di dare il proprio apporto in termini di risorse, competenze, advocacy), l’integrazione tra diversi ambiti di policy (sociale, sanità, politiche per il lavoro e la formazione professionale), l’integrazione tra singole strategie politiche di livello regionale, nazionale ed europeo.
Il Rapporto di ricerca che ne è scaturito, curato dalle ricercatrici di Secondo Welfare Franca Maino ed Elisabetta Cibinel, insieme a Federico Manfredda e Giuseppe Porzio dello Studio Errepi, è stato consegnato alla Regione nel novembre 2017. Sulla base dei principali risultati della ricerca (che abbiamo descritto anche in questo articolo) è stato elaborato un bando regionale che ha messo a disposizione degli attori locali quasi 2,5 milioni di euro.