L’82% dei lavoratori italiani si dicono più propensi a scegliere un’azienda che offra opportunità di formazione e sviluppo costanti mentre il 61% confermano la possibilità di cambiare il proprio lavoro entro 12 mesi se l’organizzazione in cui lavorano dovesse tagliare, o continuasse a non offrire, opportunità di formazione essenziali per la crescita e lo sviluppo della loro carriera.
È quanto emerge da una ricerca condotta da Cint per conto di Docebo (multinazionale italo-canadese specializzata in soluzioni basate su intelligenza artificiale a supporto dell’apprendimento in ambito aziendale) su 1.555 lavoratori dipendenti di età compresa tra i 16 e i 65 anni in Francia, Germania, Regno Unito e Italia (400 i lavoratori oggetto di indagine).
La formazione continua, spiega Gianni Rusconi sul Sole 24 Ore, emerge quindi come una base per edificare una “nuova” cultura aziendale e costituire, al contempo, una valida strategia per ridurre il turnover del personale, anche quando l’aumento salariale non è possibile. Dalla ricerca, inoltre, emerge come i Millennials siano i più attenti alle politiche di learning & development.