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Da un lato ci sono i dipendenti, che utilizzano un giorno di ferie per svolgere volontariato presso organizzazioni non profit impegnate nella realizzazione di progetti sociali meritevoli; dall’altro c’è l’azienda, che eroga a quelle stesse onlus il valore economico della giornata lavorativa donata dal dipendente; al centro c’è l’ONP, a cui è offerta una nuova strada per sostenere le proprie attività. E’ questo in parole povere il meccanismo su cui si fonda il progetto “Un giorno in dono”, realizzato da UBI Banca in collaborazione con Fondazione Sodalitas.

L’iniziativa rappresenta un positivo esempio di volontariato d’impresa, attività che sempre più aziende italiane propongono ai propri dipendenti in un’ottica di Corporate Social Responsibility. Nel concreto l’edizione pilota del progetto ha coinvolto 337 professionisti delle Banche e Società del Gruppo UBI Banca dell’area di Milano e provincia, che hanno sostenuto col proprio tempo 11 organizzazioni non profit operanti sul territorio (ACRA CCS, AISM, Fondazione Arché Onlus, Associazione Veronica Sacchi, CAF Onlus, Comunità di Sant’Egidio, Fondazione L’Albero della vita, La Strada, Passo dopo Passo… Insieme Onlus, Progetto Arca Onlus, Telefono Azzurro). I dipendenti che hanno aderito all’iniziativa sono stati impegnati a predisporre percorsi di educazione finanziaria, preparare pacchi alimentari, svolgere attività a favore di persone anziane, senza fissa dimora e famiglie in stato di bisogno, imbiancare e riordinare spazi comuni, supportare bambini e ragazzi in attività di doposcuola e intrattenimento. A queste attività di volontariato, come detto, si è sommato il contributo economico del Gruppo bancario, che ha devoluto alle organizzazioni il corrispettivo delle giornate lavorative donate dai dipendenti aderenti.

Come ha spiegato Franco Vannini, Consigliere delegato della Fondazione Sodalitas, questo “è un modello di collaborazione profit-non profit doppiamente virtuoso”. Da un lato “l’azienda rende protagonisti i propri dipendenti di iniziative concrete di solidarietà affiancandoli alle organizzazioni non profit in prima linea sul territorio e ne accresce la sensibilità” mentre dall’altro “le ONP, oltre a ricevere un aiuto economico fondamentale per la propria progettualità, possono beneficiare della partecipazione di persone competenti ed entusiaste. E’ una formula innovativa che sicuramente può essere estesa e replicata con successo”.
 

I dipendenti e le organizzazioni che hanno partecipato si sono dichiarati molto felici dell’esperienza svolta (si rimanda al video per il loro racconto diretto) così come risulta molto positivo il giudizio dei manager della banca. Riccardo Tramezzani, Responsabile Area Retail di UBI Banca, ha sottolineato come l’iniziativa mostri “l’originalità dell’approccio di UBI Banca nel proporsi come partner strategico delle organizzazioni non profit. Se con il modello di servizio UBI Comunità sosteniamo il mondo del Terzo Settore con servizi bancari e creditizi per la gestione di bisogni quotidiani, progetti e investimenti, con questa iniziativa abbiamo fatto quel ‘passo in più’ che è uno dei tratti distintivi del nostro modo di fare banca”. Mario Giuseppe Napoli, Responsabile dell’Area Risorse Umane di UBI Banca, ha spiegato come l’iniziativa sia “un progetto sperimentale di assoluto valore complessivo, che intendiamo a breve allargare a tutto il Gruppo UBI, dando anche ai molti altri colleghi che lo hanno già chiesto la possibilità di mettersi volontariamente al servizio di nuove importanti iniziative sociali legate al mondo del non profit”.

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