Offshore, tradotto dall’inglese letteralmente significa “al largo”. Gli impianti eolici offshore sono strutture che sfruttano l’energia del vento per generare energia elettrica installate in mare. A differenza degli onshore, infatti, sono impianti che si trovano o dove i fondali marini sono bassi o su piattaforme galleggianti a circa 20 chilometri dalle coste.
Questo tipo di impianti ha maggiori potenzialità cinetiche (a parità di potenza, un impianto offshore produce il 30% in più dell’energia rispetto a un onshore) e una superficie maggiore dove poter essere installato (in Italia 11.686 km² di superficie marina). Ma ci sono anche dei limiti. Ne parla Gaia Canestri, che su zai.net spieg come il Fondo europeo per una transizione giusta vuole riqualificare l’economia di Taranto.
L’articolo è parte del progetto A Brave New Europe – Next Generation, che tra i suoi temi approfondisce, appunto, anche quello delle energie rinnovabili.