Era il 22 febbraio 2014 quando, in un’affollatissima sala a Bologna, Labsus presentò il “Regolamento sulla collaborazione fra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani”. Quasi nove anni dopo, Gregorio Arena ripercorre la storia dell’amministrazione condivisa (ne avevamo parlato qui e qui), che oggi in città un “elemento strutturale nel rapporto tra Comune e cittadini”.
Dal 2014 ad oggi, spiega Arena, sono stati sottoscritti a Bologna oltre 1.000 patti di collaborazione, rendendola la città italiana che ha di gran lunga la maggiore esperienza in materia di collaborazione fra cittadini e amministrazione per lo svolgimento di attività di interesse generale. Ovvero, detto in altri termini, in materia di attuazione del principio costituzionale di sussidiarietà (art. 118, comma 1).
Per questo è da considerarsi estremamente significativo il fatto che il Comune, dopo intensi anni di utilizzo del modello dell’amministrazione condivisa, evidentemente soddisfatto dei risultati, abbia deciso non solo di aggiornare ed ampliare la normativa regolamentare in materia, ma addirittura di introdurre l’amministrazione condivisa nel proprio Statuto.