Il tetto dei fringe benefit esentasse alzato da 600 a 3.000 euro dal Decreto Aiuti quater andrà a beneficio di circa 3 milioni di dipendenti su 18 totali. Il dato viene dalla stima della Ragioneria dello Stato allegata al Decreto Aiuti bis del Governo Draghi, che aveva alzato il tetto da 258 a 600 euro per quest’anno, dopo i due rialzi per il 2020 e 2021 a 516 euro.
A dirlo è Valentina Conte su Repubblica, che spiega che tra gli addetti ai lavori già questa stima è considerata piuttosto generosa: secondo gli esperti i beneficiari saranno tra i 2 e i 2,5 milioni. Difficile che la platea possa ampliarsi, visto che il nuovo tetto varrà solo fino al 31 dicembre. Critico il presidente di Confindustria Bonomi: “si sposta la palla nel campo delle imprese mettendole in difficoltà, senza affrontare il problema del taglio del costo del lavoro“.
Ma anche le imprese che realizzano piani di welfare aziendale, i cosiddetti provider, lanciano inaspettatamente l’allarme. Emmanuele Massagli, presidente dell’associazione che raccoglie i principali provider (AIWA) spiega infatti che così “si rischia di snaturare il valore sociale del welfare aziendale, ovvero aiutare il lavoratore coprendo le spese per l’asilo nido e la scuola, il dentista, l’abbonamento del bus, l’assistenza ai malati in casa“.