“È impossibile e per certi versi pericoloso ambire a definire la comunità, il suo perimetro ed i meccanismi che la generano. È semplice riconoscerla e percepirne la presenza, è maledettamente complesso definire le fasi della sua costruzione e descriverne i tratti fino a modellizzarli. Questa strutturale difficoltà di codificare la dimensione comunitaria non mi impedisce però di proporre e riflettere su tre caratteristiche“.
Così Paolo Venturi introduce un articolo, pubblicato su Buone Notizie del Corriere della Sera, in cui propone alcune riflessioni fatte in occasione della Conferenza Nazionale delle Fondazioni di comunità che si è svolta a fine settembre in Sicilia. Venturi ragiona su tre parole – prossimità, desiderabilità e mutualità – che racchiudono la domanda e la ricerca di quella che Bauman chiama la «voglia di comunità», decisiva affinché le Fondazioni possano alimentare percorsi trasformativi e progetti capacitanti. misurabili e di lungo periodo.
Si tratta di ragionamenti preziosi su organizzazioni a cui Secondo Welfare ha sempre dedicato particolare attenzione, come mostrano i numerosi articoli sul tema e questa pubblicazione realizzata con Fondazione Cariplo.