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All’inizio di luglio è stato pubblicato il 12° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della CRC in Italia. Il documento è redatto dal Gruppo CRC – Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, un network composto da più di 100 soggetti del Terzo Settore attivi nella promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e coordinato da Save the Children Italia.

Il Rapporto analizza lo stato di salute dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia con l’aiuto di dati e rilevazioni di tipo quantitativo, anche alla luce di dinamiche esterne quali, per esempio, la pandemia e la guerra in Ucraina. Inoltre individua e studia iniziative politiche, legislative e istituzionali che incidono sulla tutela dei diritti. Il documento contiene infine, per i diversi temi trattati, delle raccomandazioni rivolte alle istituzioni.

Due temi urgenti: ambiente e povertà minorile

Secondo il 12° Rapporto un tema cruciale da analizzare e su cui intervenire nell’ottica della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza è la difesa dell’ambiente. L’inquinamento atmosferico è il primo fattore di rischio ambientale in Italia: l’81,9% della popolazione vive in zone con inquinamento superiore ai valori raccomandati. Una seconda criticità, in questo senso, è rappresentata dalla scarsità di spazi verdi cittadini. Un ulteriore problema è rappresentato dai rischi legati al cambiamento climatico in atto (in particolare l’esposizione agli shock climatici e ambientali). Queste dinamiche peggiorano le condizioni di salute e benessere psico-fisico di bambini e adolescenti. Il Rapporto sottolinea come sia necessario intervenire non solo a livello globale, ma anche su scala locale: l’incremento degli spazi alberati urbani, l’istituzione di quartieri privi di traffico e con strade a 30 km all’ora, la promozione della ciclopedonalità e il potenziamento dell’educazione ambientale nelle scuole potrebbero consentire una mitigazione dei rischi ambientali.

La povertà minorile emerge come un altro ambito fondamentale di analisi e intervento: i minorenni in condizioni di povertà assoluta, secondo i dati pubblicati da ISTAT e riferiti all’anno 2021, sono 1.382.000 (pari al 14,2% della popolazione di riferimento). La pandemia ha certamente avuto il suo peso, ma bisogna ricordare che la povertà tra i più piccoli è cresciuta di ben 10 punti percentuali in poco più di 10 anni. Secondo il Gruppo CRC questo è dovuto anche i limiti delle misure messe in campo per contrastare la povertà minorile, giudicate insufficienti e – in ogni caso – avviate con grave ritardo. Il Rapporto afferma quindi la necessità di un “reale intervento organico e strutturale di contrasto alla povertà minorile che ne consideri la multidimensionalità e operi con una strategia multilivello” basata su trasferimenti monetari, servizi e accompagnamento individualizzato.

Un tema trasversale: la carenza di dati

Il Gruppo CRC individua un terzo tema trasversale oltre ai due citati: la cronica carenza di dati, specialmente in riferimento ai minorenni. La raccolta e l’analisi di dati puntuali sono il necessario punto di partenza per la programmazione di interventi efficaci e sostenibili (un tema su cui si stanno interrogando sempre più anche gli attori della filantropia, come per esempio la Fondazione CRBiella con il progetto OsservaBiella).

L’assenza o carenza di dati è riscontrata in moltissimi ambiti cruciali per valutare le condizioni di benessere di bambini e adolescenti: mancano informazioni precise, per esempio, sull’entità del maltrattamento all’infanzia in Italia e sul contrasto alla pedofilia e pornografia infantile. Anche nel campo dell’affidamento, dell’adozione e del collocamento di minori all’esterno della famiglia si registra una carenza di dati e/o una raccolta di dati disomogenea e incompleta, che rende impossibile una fotografia complessiva del contesto nazionale. Il Rapporto evidenzia infine la mancanza di dati quantitativi e qualitativi relativi ai minorenni con disabilità, in particolare nella fascia 0-5.

Nuove opportunità per il prossimo futuro?

Accanto a problemi strutturali il Rapporto individua però anche alcune opportunità: secondo il Gruppo CRC, infatti, l’infanzia e l’adolescenza ora sembrano avere un loro spazio nell’agenda politica e si sono ampliati gli spazi di ascolto e partecipazione per ragazzi e ragazze. Inoltre nei prossimi mesi e anni troveranno attuazione la Strategia dell’Unione europea sui diritti dei minorenni 2021-2024 e il 5° Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva (c.d. Piano Infanzia) che potrebbero avere un ruolo significativo per sostenere i più giovani. Secondo il Gruppo CRC sarà importante “dare concretezza alle priorità emerse e alle azioni previste mettendo a disposizione risorse adeguate“.

Questo momento storico ha reso evidenti le criticità del sistema di promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Secondo il Gruppo CRC potrà però costituire l’opportunità per ripensare le politiche dell’infanzia e dell’adolescenza, a condizione che venga istituita “una governance efficace rispetto alle priorità identificate nei recenti Piani adottati e le risorse rese disponibili a livello europeo e nazionale“.

 

Per approfondire

12° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Editoriale del Gruppo CRC sul 12° Rapporto