Pillole
Primo Welfare

Giustizia intergenerazionale: se il futuro fugge dall’Italia

La XIV edizione del Rapporto dell'Osservatorio Europeo sulla Sicurezza di Fondazione Unipolis e Demos&Pi mette in luce il differente pensiero di giovani e meno giovani su guerra ambiente, lavoro, economia, scuola e diritti. Il quadro è sconfortante.

I problemi di ordine economico si confermano le priorità che il Governo nazionale dovrebbe affrontare secondo i cittadini italiani (39%) ed europei (40%) e, complice l’aggressione russa all’Ucraina, risultano in crescita rispetto all’anno scorso (30%). I timori che, invece, destano maggiore apprensione negli italiani sono quelli riconducibili all’insicurezza globale (75%), ossia le paure legate ad “Ambiente e natura”, “Sicurezza alimentare”, “Guerre” e “Globalizzazione”. Il 59% dei giovani italiani (contro una media europea del 52%) è convinto che oggi l’unica speranza per fare carriera sia andare all’estero e il 62% (rispetto al 50% degli europei) pensa che i lavoratori anziani blocchinole carriere dei giovani.

Sono alcuni dei dati che emergono dalla XIV edizione del Rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, realizzato da Fondazione Unipolis Demos&Pi. In questa edizione sono state realizzate due rilevazioni demoscopiche che indagano l’evoluzione del senso di insicurezza dei cittadini e, per la prima volta, il tema della giustizia intergenerazionale dal punto di vista dei giovani italiani.

Al di là dei numerosi dati sulla percezione degli popolazione italiana in merito ai problemi economici, sociali e geopolitici, il Rapporto offre informazioni interessati su quel che pensano i più giovani. I dati rivelano che, tra i Paesi presi in considerazione, i giovani italiani siano quelli più convinti che oggi l’unica speranza per fare carriera sia andare all’estero (il 59% contro una media del 52%) e riflette l’idea di un mondo del lavoro problematico nelle percezioni dei concittadini più giovani.

Dalla ricerca emerge, inoltre, come il 62% dei giovani italiani (rispetto al 50% degli europei) ritenga che i lavoratori anziani blocchino le carriere dei giovani. Una certa rassegnazione traspare anche sul tema pensionistico: se il 10% dei giovani residenti nei cinque paesi analizzati ritiene che quanti oggi abbiano 20 anni non riceveranno la pensione, il dato degli italiani quasi raddoppia salendo al 18%.

La vera questione sollevata e sottolineata dall’ indagine” si legge nel Rapporto “riguarda il “futuro dei giovani”. Quasi una tautologia. Perché i giovani sono il futuro. E se ritengono utile “fuggire”, insieme a loro, si eclissa anche il nostro futuro. Mentre noi ci abituiamo – e rassegniamo – alla vecchiaia“. L’ennesima conferma della necessità di intervenire con urgenza sul tema giovanile e, aggiungiamo noi, soprattutto sul tema della natalità. Una questione su cui tuttavia i nostri governanti, e in generale gran parte della società, sembrano avere i paraocchi abbassati da molto tempo. Intanto il futuro ci scivola via tra le mani.