La Direttrice del nostro Laboratorio e docente dell’Università degli Studi di Milano Franca Maino è stata intervistata da Il Messaggero per fare un punto sulla condizione del welfare aziendale in Italia.
Maino ha spiegato che nel corso della pandemia sono emerse numerose esperienze virtuose promosse dalle aziende e dalle parti sociali. Non si tratta però di un fenomeno diffuso in maniera omogenea: a fare la differenza sono aziende e contesti che già si erano sperimentate con il welfare aziendale e che si sono fatte trovare pronte rispetto allo shock esterno dell’emergenza pandemica.
Come vi abbiamo spiegato qui, nel prossimo futuro ci potrebbero essere però nuove opportunità che riguardano, da un lato, il Family Act e, dall’altro, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il Family Act prevede infatti un rafforzamento delle misure di welfare aziendale e di bilanciamento dei tempi di vita e di lavoro; ora il Parlamento avrà due anni di tempo per intervenire in questa direzione. Per quanto riguarda il PNRR, le linee guida per l’attribuzione dei punteggi per l’assegnazione delle risorse mettono in luce come si terrà conto anche degli investimenti fatti dalle organizzazioni sul piano dell’armonizzazione dei tempi, della parità e dell’inclusione.
Inoltre, spiega ancora Franca Maino, anche la digitalizzazione e le piattaforme di cui si dotano i provider possono essere uno strumento cruciale per le imprese che vogliono fare welfare. Il digitale permette infatti di facilitare l’incontro tra la domanda e offerta e favorire tanto l’aggregazione dei bisogni quanto dei servizi.