Lo scorso 6 aprile, a seguito del voto al Senato, il pacchetto di riforme per le politiche per la famiglia “Family Act” è stato approvato in via definitiva ed è diventato ufficialmente legge.
Attraverso 9 articoli, il Family Act traccia le linee guida per i prossimi interventi legislativi riguardanti il sostegno alla genitorialità, il contrasto alla denatalità e la conciliazione famiglia-lavoro.
A seguito dell’approvazione avvenuta in Senato, il Governo dovrà quindi impegnarsi a emanare i decreti attuativi (alcuni entro il prossimo anno altri entro i prossimi due) per il riordino e il rafforzamento delle misure riguardanti la famiglia. In particolare Governo e Parlamento dovranno ora confrontarsi per avviare le riforme di 5 aree di policy specifiche.
La prima riguarda il sostegno all’educazione dei figli e quindi il sistema dei servizi socio-educativi per l’infanzia e per l’adolescenza. La seconda è invece inerente i congedi parentali e prevede una loro progressiva estensione.
Gli altri interventi riguarderanno il lavoro femminile e la conciliazione vita-lavoro, in cui rientrano le iniziative promosse dalle imprese e dalle parti sociali, come le azioni di welfare aziendale, la formazione dei figli e l’autonomia finanziaria dei giovani e il sostegno delle responsabilità familiari.
In merito, la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti ha affermato che “con l’approvazione definitiva del Family Act l’Italia sceglie di attivare una riforma strutturale, integrata, sistemica per le politiche familiari, che mette al centro le nuove generazioni, l’educazione, promuove pari opportunità per le donne e per gli uomini e dà prospettiva e futuro al Paese“.
“Nella riforma si integrano l’assegno unico e universale per i figli a carico, per risolvere il tasso di decrescita delle nascite; gli incentivi all’imprenditoria femminile; i servizi educativi territoriali, la riforma dei congedi parentali, con l’introduzione di elementi di condivisione dei carichi di cura familiare tra donne e uomini; e un grande investimento sull’autonomia dei giovani. È una riforma che si rivolge a tutto il Paese: quello di oggi e quello che noi desideriamo poter consegnare alle nuove generazioni domani“.