Attraverso il Decreto Covid approvato lo scorso 17 marzo, il Governo ha stabilito che le misure emergenziali introdotte in pandemia per accedere al lavoro agile resteranno in vigore per il settore privato fino al prossimo 30 giugno. Per le imprese non sarà dunque necessario ricorrere agli accordi individuali tra lavoratori e azienda come previsto dalla legge 81/2017.
Questa scelta ci permette di ricordare come tale opportunità sia preclusa per i dipendenti del settore pubblico, per cui valgono regole diverse. Nel Pubblico lo smart working deve essere infatti definito attraverso accordi tra i singoli lavoratori e le Pubbliche Amministrazioni di appartenenza.
Nel Pubblico si è sostanzialmente già tornati all’accordo individuale previsto dalla normativa vigente prima dell’emergenza Covid. Una scelta assunta dal Governo lo scorso 21 settembre, con la firma del Decreto Legge n.127 (di cui vi abbiamo parlato qui), che stabiliva che dal 15 ottobre 2021 la modalità ordinaria di lavoro nella Pubblica Amministrazione sarebbe tornata a essere quella svolta in presenza. A meno, appunto, di deroghe stabilite individualmente.
Accedere al lavoro agile è dunque più complesso per chi lavora nella PA. Se da un lato sembra esserci l’intenzione di mantenere, rafforzare e sostenere il lavoro agile nel comparto privato (ma vedremo cosa accadrà dopo il 30 giugno), nel Pubblico la direzione intrapresa sembra essere opposta.
Ad avviso di chi scrive nelle PA sembrano infatti essere scogli, soprattutto ideologici, da superare per adottare con maggiore facilità forme di smart working. In questo senso appare cruciale promuovere un cambiamento culturale.
Come vi abbiamo raccontato qui, sono diverse le strade percorribili per raggiungere questo obiettivo. Sostenere la digitalizzazione delle imprese e delle PA soprattutto grazie alle risorse del PNRR, valorizzare la contrattazione e il confronto tra le parti sociali – così come auspicato anche dall’accordo interconfederale firmato lo scorso 7 dicembre – e garantire percorsi di formazione per tutti i lavoratori (a partire dai dirigenti) sembrano essere passi fondamentali da fare.