La pandemia sta modificando gli assetti del sistema di protezione sociale italiano. Lo Stato, dopo anni di apparente arretramento su diversi fronti di intervento, è tornato protagonista dell’arena del welfare, introducendo nuove risorse e competenze per affrontare l’emergenza dettata dal Covid-19. Al tempo stesso, gli attori del secondo welfare non hanno fatto passi indietro ma, anzi, hanno acquisito un ruolo sempre più rilevante per far fronte a rischi e bisogni sociali legati alla pandemia.
È il tema di cui Franca Maino, direttrice di Percorsi di secondo welfare e curatrice di “Il ritorno dello stato sociale? Mercato, terzo settore e comunità oltre la pandemia. Quinto Rapporto sul secondo welfare” ha discusso con Dino Pesole su Radio24 il 19 febbraio scorso.
Durante la trasmissione “A conti fatti, la storia e la memoria dell’economia“, Maino ha spiegato come e perché l’impatto del Covid-19 stia modificando gli assetti del nostro sistema di welfare, sottolineando la necessità di un’azione sempre più sinergica tra attori pubblici e privati. In questo senso, il Piano Nazione di Ripresa e Resilienza rappresenta un’occasione preziosissima per affrontare molte criticità (ad esempio sul tema dell’invecchiamento e della valorizzazione dei giovani) che solo attraverso un approccio multistakeholder potranno essere superate.