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Da oggi è disponibile “Il ritorno dello Stato sociale? Mercato, Terzo Settore e comunità oltre la pandemia”, il Quinto Rapporto sul secondo welfare. Di seguito sono descritti tema e principali contenuti del Volume, che è stato presentato a livello nazionale nel corso di un evento online di cui vi raccontiamo brevemente di seguito (e che nei prossimi giorni approfondiremo).

Il tema del volume

La pandemia sta cambiando nel profondo gli assetti del welfare italiano. La diffusione del Covid-19 ha rafforzato diversi problemi strutturali del nostro Stato sociale, ha imposto sfide che richiedono risposte sempre più complesse e, apparentemente, ha mutato le dinamiche che da circa un decennio caratterizzano i rapporti tra Pubblico e privati.

Nell’era pandemica, infatti, lo Stato sembra essere tornato con forza protagonista dell’arena del welfare, mettendo in campo risorse e competenze tali da tirare a sé le fila di ambiti di intervento che per anni erano rimasti ai margini della sua azione. Al contempo appare però chiaro che gli attori del secondo welfare – come aziende, fondazioni, sindacati, associazioni datoriali, consorzi, enti non profit e gruppi informali di cittadini – non hanno fatto passi indietro, ma anzi sono diventati sempre più importanti per rispondere a rischi e bisogni sociali.

Il Quinto Rapporto intende spiegare perché solo grazie a un’azione sinergica con gli attori del secondo welfare il Pubblico sarà in grado di sostenere questo rinnovato ruolo e reggere l’urto della pandemia.

 

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I contenuti

In questo senso la prima parte del Volume (Capp. 1 e 2) offre dati, approfondimenti e riflessioni sulla composizione della spesa pubblica sociale, l’impatto della pandemia e le traiettorie di sviluppo del secondo welfare alla prova del Covid-19.

Successivamente, sono proposti i risultati di focus group ed expert survey che hanno coinvolto i maggiori esperti di welfare del Paese. A loro è stato chiesto di analizzare lungo le direttrici pubblico-privato e nazionale-locale tre ambiti cruciali del secondo welfare – aziendale e territoriale (Cap 3), filantropico (Cap. 4) e di prossimità (Cap. 5) -, riflettere sul posizionamento di alcune organizzazioni-chiave per il sistema Paese e fare il punto sull’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Queste dimensioni sono poi messe a confronto per favorire una riflessione complessiva (Cap. 6).

Tali analisi sono arricchite dal racconto di esperienze di secondo welfare sviluppate da Nord a Sud della Penisola, in linea con quell’approccio attento alle best practice che da sempre contraddistingue il metodo di ricerca del Laboratorio della Statale. Nello specifico vengono approfondite esperienze di: welfare aziendale e contrattuale, con particolare attenzione alla dimensione della “filiera corta” e della sostenibilità (Cap. 7); a partire dal caso lecchese di Valoriamo, lo sviluppo di reti partecipate di welfare aziendale sviluppate a livello territoriale (Cap. 8); il ruolo della filantropia nell’accompagnare i territori nel cambiamento, grazie all’esperienza di OsservaBiella (Cap. 9); innovazione sociale e reti di welfare durante la pandemia attraverso il “caso-estremo” di Bergamo (Cap. 10); accoglienza diffusa, narrazioni alternative e Terzo Settore in Piemonte (Cap. 11).

Il Quinto Rapporto offre dunque un quadro inedito sul passato e presente del welfare italiano, fornendo spunti importanti per definirne il futuro in un momento complesso come quello attuale.

 

Indice dei contenuti

L’evento di presentazione

Il 27 gennaio si è svolto l’evento di presentazione durante il quale Franca Maino, professoressa di Scienza Politica presso l’Università degli Studi di Milano e direttrice di Percorsi di secondo welfare, insieme a Chiara Lodi Rizzini, Chiara Agostini, Valentino Santoni e Orlando De Gregorio, ricercatrici e ricercatori del Laboratorio, hanno presentato i principali dati e contenuti del Quinto Rapporto.

 

 

A seguire, nel corso di una tavola rotonda, si sono confrontati i rappresentanti delle principali Alleanza di scopo attive in Italia: Cristiano Gori, coordinatore del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, Emmanuele Pavolini, portavoce dell’Alleanza per l’infanzia, Roberto Rossini, portavoce dell’Alleanza contro la povertà in Italia, e Pierluigi Stefanini, presidente di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.

Maurizio Ferrera, professore di Scienza Politica presso l’Università degli Studi di Milano e Scientific Supervisor di Percorsi di secondo welfare, ha avuto il compito di concludere la presentazione. L’evento, che è stato moderato dal giornalista Paolo Riva, nei prossimi giorni sarà oggetto di alcuni approfondimenti che saranno pubblicati sul nostro portale. A breve sarà disponibile anche la registrazione.

 

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