L’Italia è un Paese che invecchia: ogni 100 giovani ci sono 183 anziani. Crescono i non attivi e la situazione tende a peggiorare. Abbiamo oggi 3.860.000 non autosufficienti ed una Assistenza domiciliare pubblica che non supera il 7%. Per questo 7.300.000 persone, quasi il 15% della popolazione, assistono i propri familiari a causa di invecchiamento, infermità o patologie croniche, anche grazie al supporto, in alcuni casi, di 1.368.000 mila assistenti familiari, tra regolari e irregolari.
Per questo, spiega Silvio Minnetti su Vita, l’obiettivo è ritardare il più possibile la perdita di autonomia dei settantenni prendendosi cura del loro stile di vita per mantenere la salute, delle loro fragilità quali la solitudine e la comorbilità.
In questo senso occorre però ripensare la filiera dei servizi per mettere l’anziano al centro, puntando su figure professionali e reti del Terzo settore che possano contare su risorse pubbliche e private, organizzate mediante coprogrammazione e coprogettazione. In questo senso il Piano di Ripesa e Resilienza può essere una grande occasione.