Sostenibilità come leva di uno sviluppo integrale e non soltanto come esternalità di una produzione che si limita a ottimizzare le risorse e a ridurre lo spreco. “Su questo bivio” spiega il direttore di Aiccon, Paolo Venturi, su Corriere Buone Notizie “si giocherà molta della potenza trasformativa dei fondi messi a disposizione dall’Europa per accompagnare le transizioni ecologiche, digitali ed economiche”.
In questo senso, il banco di prova delle strategie di sostenibilità delle imprese non risiede esclusivamente nella capacità di dotarsi di «metriche credibili» per misurare le dimensioni Esg, ma nell’alimentare un “reale processo trasformativo utile a ridisegnare il mindset, la governance, i modelli organizzativi e gli strumenti di reporting“.
Il punto di debolezza di questi ultimi, infatti, è la bassa qualità della metodologia adottata, ma anche il riduzionismo applicato alla componente «sociale» degli obiettivi che si perseguono. Per questo motivo “la sostenibilità integrale richiede strumenti di comunicazione e conversazione capaci non solo di rendicontare le azioni, ma di valutare (dar valore) ai cambiamenti generati da una intenzionale strategia trasformativa”.