«Ero appena arrivata a Milano, lavoravo a cottimo: 800 mila lire per 40 ore alla settimana. Parliamo di 25 anni fa, ero giovane e come primo lavoro poteva anche andare. Infatti ho sempre lavorato, ma non avrei immaginato che oggi, a 45 anni, mi sarei trovata a lavorare per 5,40 euro lordi all’ora per arrivare a 800 euro al mese quando mi permettono di lavorare tutte le ore previste dal contratto. Ma spesso porto a casa ancora meno».
È un racconto riportato da Giampiero Rossi sul Corriere della Sera, che riassume bene la biografia economica di tanti working poor, persone che hanno un lavoro ma che vivono al limite della sussistenza: contratti fragili e redditi bassi, che vivono nella città meneghina.
L’articolo offre uno spaccato della situazione attraverso testimonianza e dati che indicano come la pandemia abbia portato alla luce situazioni drammatiche che si sono strutturate bene prima del Covid-19. A Milano sarebbero almeno 350 mila le persone che percepiscono un reddito inferiore all’ammontare di un sussidio come la Naspi o il reddito di cittadinanza.