Sul welfare integrativo – in particolare sui dati gestiti dai Fondi e dalle Casse che si occupano di previdenza complementare e di sanità integrativa – si affaccia la minaccia dei pirati informatici.
A lanciare l’allarme è Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza, secondo cui fino ad oggi il cyber risk è stato associato quasi sempre a imprese private e ai Governi, ricattati da chi riesce a introdursi nei loro sistemi informatici. Lo stesso rischio si estende anche a chi gestisce forme di protezione sociale integrativa.
In questo anno e mezzo di pandemia gli attacchi ai sistemi informatici aziendali sono cresciuti del 246% e sono state introdotto 5 milioni in più di malwere (in totale oltre 22,5 milioni). In Italia a essere colpiti sono state anche alcune Casse, come quella dei Dottori commercialisti.