Il Working Paper 3/2021 della collana 2WEL è dedicato alle cooperative di comunità: realtà impegnate nel soddisfare i bisogni socio-economici di specifici territori grazie a reti collaborative nate dal basso e formate da diversi stakeholder locali. Bianchi, presentando i risultati della propria tesi di dottorato, individua in tal senso alcune dinamiche trasversali ai diversi contesti locali analizzati, spiegando perché le cooperative di comunità possono essere considerate una forma di secondo welfare.

Autore

Michele Bianchi è ricercatore post-doc presso l’Università di Parma dove partecipa al progetto MATILDE sulla valutazione dell’impatto socio-economico dei fenomeni migratori nelle aree rurali e montane europee. Ha lavorato come ricercatore anche presso lo Yunus Centre for Social Business and Health di Glasgow sviluppando una systematic literature review sulle imprese ibride. Nel 2020 ha conseguito il Dottorato in Sociologia della Governance, Partecipazione Sociale e Cittadinanza presso l’Università degli Studi Carlo Bo – Urbino. È stato inoltre visiting presso l’Ontario Institute for Education – University of Toronto.

Abstract

Da più di dieci anni, in Italia, si parla di “cooperative di comunità”, una nuova forma d’impresa collettiva che svolge ruolo di rigenerazione delle economie locali e animazione sociale dei propri territori. Questa forma d’impresa consente alle forze civiche di organizzare dal basso nuovi servizi per il soddisfacimento di alcuni dei bisogni socio-economici delle proprie comunità attivando reti di collaborazione con diversi attori del territorio. Il presente working paper intende evidenziare come le cooperative di comunità possano essere considerate una forma di secondo welfare. Il paper presenta parte dei risultati della ricerca di tesi di dottorato dell’autore e compara cinque casi studio (AnversiaAmo, Brigì, La Paranza, Post-modernissimo e Ri-maflow) dislocati rispettivamente in Abruzzo, Liguria, Campania, Umbria e Lombardia. Sebbene queste imprese presentino diverse specificità, l’analisi mostra come alcune dinamiche siano comuni nonostante le variazioni contestuali. In generale, le cooperative di comunità mirano a realizzare progetti che si pongono sia obiettivi economici (creazioni di nuovi servizi, prodotti o posti di lavoro) che sociali (rafforzamento delle relazioni sociali e del senso di comunità). In questo senso, queste cooperative sono innovative sia dal punto di vista dell’evoluzione del modello cooperativo che come realizzazione pratica delle teorie di community development.