A Genova, il 20 febbraio, al Convegno “Welfare di comunità: il modello cooperativo-mutualistico. Costituzione di una Mutua ligure” è stata presentata la “Mutua Liguria”, un nuovo fondo sanitario mutualistico territoriale e integrativo del Sistema sanitario nazionale. La sua costituzione è stata formalizzata il 15 marzo con la firma dell’atto costitutivo. E’ il secondo esempio in Italia, dopo il fondo sanitario regionale PensPlan del Trentino Alto Adige di cui ci siamo occupati anche sul nostro sito nel luglio scorso (qui il collegamento all’articolo), che consentirà ai cittadini di usufruire di prestazioni sanitarie integrative dei Lea e agli anziani di ricevere più assistenza domiciliare e più assistenza domiciliare integrata.
La novità principale di questa mutua sta nel fatto che è aperta a tutti e non essendo orientata al profitto ha proprio l’obiettivo di dotare tutti i cittadini di una capacità negoziale collettiva nel rapporto con l’offerta dei servizi e delle prestazioni in ambito sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale, e attivare una connessione diretta e dinamica con il territorio, sia rispetto all’individuazione degli effettivi bisogni che vi si manifestano sia rispetto alla valorizzazione degli erogatori dei servizi e delle prestazioni in esso presenti.
Inoltre il riconoscimento e la partecipazione da parte della Regione Liguria, che attraverso una nuova legge quadro regionale del terzo settore (la LR 42 approvata il 6 dicembre 2012) ha riconosciuto anche la mutualità integrativa tra i soggetti titolati a partecipare alle attività di programmazione, rappresenta una novità, oltre che un traguardo importante. Il fatto di essere riconosciuta dalla Regione farà sì che la mutua si atterrà agli schemi previsti dalle linee guida e dai protocolli di qualità e sarà sottoposta al controllo in merito alle attività integrative.
La genesi del progetto
Si tratta di un progetto che è stato presentato recentemente, la cui genesi è tuttavia da far risalire a giugno 2012 quando si era costituita l’Associazione “Per una mutua ligure” voluta da Legacoop Liguria, Fimiv e Mutua Cesare Pozzo in coerenza con le finalità del Progetto Salute Legacoop. Il Progetto Salute di LegaCoop, "La persona al centro della rete del benessere", mira alla creazione di una rete di servizi socio-assistenziali, sanitari e mutualistici sul territorio, rete integrativa rispetto all’intervento pubblico. Si tratta di un progetto che è stato presentato alla 9a edizione di Sanit 2012 e che intende costruire un network tra le realtà cooperative e mutualistiche maggiormente strutturate nei diversi settori, capace di generare un’offerta basata sull’ottimizzazione dei processi che riguardano la salute ed il benessere dei cittadini.
L’Associazione aveva posto tra le sue finalità la creazione a livello regionale di un fondo sanitario mutualistico territoriale integrativo del Ssn. In quest’ottica l’Associazione aveva quindi avviato la sua attività in due direzioni tra loro convergenti: individuando e connettendo i principali soggetti erogatori dell’offerta cooperativa (ma non esclusivamente) presenti in Liguria in ambito sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale e mettendo in relazione la rete dell’offerta così costituita con soggetti portatori di domanda aggregata, a partire dal mutuo soccorso, dalla cooperazione, dalle associazioni.
Una volta costruita questa rete (grazie anche al Dl 18 ottobre 2012, n. 179 che ha dato la possibilità alle società di mutuo soccorso, per le prestazioni esclusivamente integrative al Ssn, di potersi iscriversi all’Anagrafe dei fondi sanitari «aperti»), la Federazione italiana mutualità integrativa e volontaria, Fimiv, ha indicato come gestore tecnico in Liguria, tra le sue associate, la Mutua Cesare Pozzo che, nella Regione, ha sviluppato una consolidata esperienza nella gestione e nella istituzione di fondi sanitari integrativi e gestisce anche il Fondo negoziale di Fincantieri.
I destinatari
Ma quali sono le ragioni per cui un cittadino dovrebbe aderire a questa mutua?
Innanzitutto vi sono ragioni legate all’andamento della spesa sanitaria privata (out of pocket) che nel nostro Paese ha raggiunto circa 30 miliardi di euro, pari al 25% della spesa sanitaria pubblica e al 20% in Liguria. Nel nostro paese la spesa out of pocket è particolarmente elevata anche perché le assicurazioni integrative sono invece molto più limitate (intorno al 1% a fronte di un 13% in un paese come la Francia). Odontoiatria e non autosufficienza, sia temporanea sia di lungo periodo, sono gli ambiti più problematici per le famiglie sia in termini di spesa sia, per quanto riguarda la non autosufficienza, in termini organizzativi. Ma anche per la specialistica e la diagnostica si configurano criticità nella dilatazione dei tempi di attesa, negli accessi impropri al Pronto Soccorso, nell’uso dell’intramoenia, in una considerevole mobilità fuori regione ed infine una consistente spesa per farmaci pari a 126 euro all’anno a cittadino ligure pagati di tasca propria. Inoltre l’aggravio dei costi di compartecipazione richiesti ai cittadini per l’accesso alle prestazioni del Ssn, in taluni casi, comporta valutazioni di mancata convenienza e quindi di preferenzialità verso il privato ma spesso senza nessuna capacità negoziale a meno di non essere iscritto a qualche Fondo chiuso. In questo contesto la Mutua Liguria rappresenta invece un modello aperto che nasce tra l’altro nella Regione che in Italia ha la percentuale di popolazione anziana più numerosa. E poi, non essendoci alcuna finalità di lucro queste organizzazioni non escludono le persone che presentano maggiori rischi assicurativi, si prestano meno a comportamenti opportunistici, grazie ad alcune loro caratteristiche: la volontarietà dell’adesione e la partecipazione democratica alla gestione.
Venendo agli obiettivi la Mutua si è data i seguenti. In primo luogo, dotare l’utenza pagante individuale di capacità negoziale collettiva nel rapporto con l’offerta dei servizi e delle prestazioni in ambito sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale al pari di quanto sta accadendo nella contrattazione del lavoro. In secondo luogo, la Mutua vuole conferire in un unico collettore i contributi destinati alla sanità integrativa versati sia dai lavoratori dipendenti (o dalle aziende in loro favore) sia dai singoli cittadini, superando la dicotomia tra fondi aziendali chiusi ed esclusivi e fondi aperti alla società civile. In terzo luogo, l’obiettivo è quello di assicurare, nella continuità del rapporto associativo e non limitatamente alla durata del rapporto di lavoro, il mantenimento delle prestazioni integrative lungo tutto l’arco di vita. E, infine, quello di attivare una connessione diretta e dinamica con il territorio, sia rispetto all’individuazione degli effettivi bisogni sia rispetto ai servizi e alle prestazioni da erogare, mettendo a valore i servizi territoriali nei piani di assistenza. In sostanza sinergia tra lavoro e territorio ed empowerment degli associati
I piani sanitari previsti dalla Mutua
Per quanto riguarda i piani sanitari proposti, è prevista una adesione volontaria al costo di 2 euro in qualità di socio ordinario, sottoscrivendo la domanda di adesione e versando il contributo annuo (fiscalmente detraibile ex D.Lgs. 460/1997) relativo al piano di assistenza prescelto. I Piani assistenziali sono due:
– il Piano Base A al costo di 25 euro l’anno, offre prestazioni e trattamenti sanitari e odontoiatrici a tariffario agevolato, l’accesso a prestazioni socio-assistenziali e socio-sanitarie organizzate attraverso il sistema Prontoserenità a condizioni agevolate. Ed è compreso il nucleo familiare;
– il Piano Base B, invece, oltre alle stesse prestazioni del Piano Base A offre servizi di assistenza medica h24 a seguito di infortuni o malattia attraverso la centrale operativa di IMA Assistance. Anche in questo caso è compreso il nucleo familiare. In questo Piano i costi variano a seconda delle necessità ma in ogni caso non superano i 50 euro l’anno.
L’adesione ai Piani A o B è aperta e individuale oppure può avvenire sulla base di convenzioni collettive che garantiscano un numero minimo di adesioni (50 unità). Inoltre, il socio di Mutua Ligure, anche già aderente ai Piani Base A o B, può decidere di sottoscrivere uno dei Piani Sanitari di Assistenza concordati da Mutua Ligure con il gestore tecnico. Questi Piani Sanitari erogano rimborsi parziali o totali della spesa sanitaria e socio-sanitaria sostenuta dal socio per sé e per i suoi familiari in diversi ambiti quali ad esempio ticket per diagnostica, specialistica, terapie, anche prevenzione, controllo e pronto soccorso, ricoveri anche in day surgery (diaria giornaliera); esami diagnostici strumentali/di laboratorio e visite specialistiche con modalità di presa in carico diretta o indiretta, in regime di intra-moenia o privato; trattamenti e prestazioni socio-sanitarie domiciliari; cicli di terapie; odontoiatria (igiene orale e cure); trasporto sanitario.
L’erogazione delle prestazioni sarà affidata a circa 130 strutture convenzionate che operano sul territorio ligure, che comprendono 48 poliambulatori e 39 studi odontoiatrici. E poi 12 case di riposo gestite direttamente sul territorio e la possibilità di accedere alle 1.500 strutture convenzionate a livello nazionale. Ci si avvarà in particolare degli Ambulatori Genova Salute nati per iniziativa delle cooperative sociali che hanno costituito a Genova e a Savona la rete sanitaria ambulatoriale di qualità per offrire servizi e prestazioni soprattutto in campo odontoiatrico a tariffe contenute. Infine per i servizi alla persona e alla famiglia il soggetto principale è costituito dalla Fondazione Easy Care.
I tempi di attuazione
Per rendere operativa “Mutua Liguria” si è dovuta attendere la firma dell’Atto costitutivo tra i soci fondatori (15 marzo 2013). A seguire vi sarà l’insediamento del Consiglio di Amministrazione (da 5 a 11 membri di cui un terzo possono essere designati dai soci sostenitori, scegliendoli tra i soci ordinari) e l’iscrizione al registro delle imprese secondo le disposizioni di legge e l’adesione all’Associazione nazionale di settore Fimiv. E, infine, si dovrà procedere all’iscrizione all’Anagrafe nazionale dei Fondi Sanitari Integrativi nella sezione dedicata ai fondi ex-art. 51 del Tuir, DPR 917/1986. A quel punto la Mutua potrà prendere il via a tutti gli effetti.
Si tratta quindi di una mutua che mira a mettere a punto un modello cooperativo-mutualistico in grado di organizzare servizi in ambito sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale ed erogare prestazioni integrative e complementari al sistema sanitario nazionale che viene ad aggiungere un nuovo tassello all’offerta mutualistica regionale fino ad oggi rappresentata solo dal Fondo trentino. Inoltre l’obiettivo è quello di valorizzare il ruolo sussidiario della cooperazione in rapporto al Servizio sanitario nazionale nel quadro di un riforma complessiva del welfare resa necessaria dalle trasformazioni intervenute, dagli accresciuti bisogni del cittadino e dai vincoli imposti alla finanza pubblica.
Riferimenti
Il progetto Salute di Lega Coop presentato al Sanit 2012
La mutua aperta a tutti. Sanità integrativa da 25 a 50 euro l’anno. In Liguria si fa. Ecco come
Luciano Fassari, Quotidianosanità.it, 25 febbraio 2013
In Liguria Legacoop lancia mutua complementare al Ssn
Raoul de Forcade, Il sole 24 Ore, 20 febbraio 2013