Fondo Sorriso è un progetto nato dalle Diocesi di Torino e di Susa e gestito e promosso dalla Fondazione don Mario Operti con la finalità di dare una risposta seppur parziale ai problemi di credito e liquidità di famiglie, lavoratori e lavoratrici e imprese. Tali necessità si sono amplificate in modo notevole per il perdurare dello stato di lockdown e di chiusura delle attività dettate dalle misure restrittive per il necessario contenimento dell’epidemia.

Come risposta immediata e tempestiva alla conseguente crisi socio-economica, le due Diocesi hanno contribuito alla nascita di un Fondo di Garanzia a copertura dell’erogazione di prestiti sociali alle famiglie e imprese in difficoltà economica. Il fondo è costituto presso la Fondazione don Mario Operti, Ente del Terzo Settore, nato nel 2004 per volontà della Diocesi di Torino di agire operativamente nel campo sociale. Obiettivo complessivo degli interventi della Fondazione è la promozione dell’autonomia e del benessere della persona.

Tra le varie linee operative, la Fondazione agisce proprio nel campo dell’accompagnamento al microcredito (fin dalla sua genesi). Ha iniziato con il microcredito rivolto alla nascita/consolidamento delle imprese, che fino ad oggi sono state 560 per un importo finanziato pari a 7.500.000 euro, con un tasso di restituzione dell’85%. Dal 2009 al 2018 ha gestito per Caritas diocesana il Prestito della Speranza, rivolto a persone/famiglie in difficoltà economica, in particolare sono stati aiutati 470 nuclei per un importo di 2.000.000 euro, con un tasso di restituzione dell’80%.

La Fondazione Operti è socia fondatrice della Rete Italiana di Microfinanza, di cui è al secondo mandato della vicepresidenza, che ha come scopo la lotta all’esclusione sociale, all’esclusione finanziaria, e a livello politico e di opinione pubblica, è impegnata a dare maggiore visibilità politica, economica e sociale ai temi dell’inclusione finanziaria, del microcredito e della microfinanza nel nostro paese. La Fondazione è impegnata a livello europeo come socia della Rete Europea di Microfinanza.?


La genesi: il Fondo Comital (o per i lavoratori in crisi)

Un prototipo di Fondo Sorriso è nato, nella diocesi di Torino, attorno alle vicende dei lavoratori e delle lavoratrici della Comital di Volpiano, azienda importante dell’area metropolitana torinese, che ha vissuto l’incubo della procedura fallimentare, con la contemporanea impossibilità di accedere ai tradizionali strumenti di politica passiva e ammortizzazione sociale. Infatti, in quel contesto particolare, per i lavoratori della Comital non era prevista né la Cassa Integrazione, né la Naspi (in quanto non era ancora partita la procedura di licenziamento collettiva). La Diocesi di Torino, vista la sua tradizionale sensibilità per i problemi del mondo del lavoro, ha deciso di far nascere, in chiave sperimentale, attraverso risorse proprie, della Fondazione Operti, della parrocchia di Volpiano e del Comune stesso, un Fondo di solidarietà con la logica del prestito sociale.

Il post lockdown

Proprio nelle settimane in cui il fondo di solidarietà era stato promosso tra le organizzazioni sindacali delle principali aziende in crisi del territorio torinese, si è scatenata la prima ondata della pandemia di Coronavirus e il Paese è stato costretto a rispettare un rigido e prolungato lockdown generale, con la sospensione forzata di molte attività lavorative. La crisi di credito e di liquidità si è improvvisamente allargata ad altre fette della popolazione.

Le misure pubbliche hanno intercettato in parte le scoperture e hanno evidenziato un problema noto: la divaricazione tra insider e outisider circa la protezione sociale e la possibilità di accedere ai provvedimenti di welfare. Soprattutto su quest’ultimi si è agito con celerità, rivolgendo la misura ai lavoratori e lavoratrici sprovvisti di coperture assicurative pubbliche, come precari e partite iva.

In queste tragiche settimane la Fondazione don Mario Operti e le Diocesi di Torino (attraverso l’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro) e di Susa (con la Caritas) hanno deciso di trasformare il precedente fondo di garanzia in Fondo So.rri.so. (la Solidarietà che Riavvicina e Sostiene), ampliando la categoria dei potenziali beneficiari, puntando, come in precedenza, sulla cosiddetta “zona grigia”, ovvero sulle persone che rischiano di non essere coperte a sufficienza dai pur enormi sforzi pubblici.

I principi generali di Fondo So.rri.so.

Il Fondo So.rri.so. è un fondo a garanzia per l’emissione di prestiti sociali (da parte degli istituti di Credito convenzionati). In primo luogo non è una misura a fondo perduto in quanto la finalità principale è fornire un sostegno temporaneo al fine di ritrovare l’autonomia economica nel più breve tempo possibile.

In secondo luogo si è deciso di dedicare energie e risorse all’attivazione di prestiti per promuovere la logica della restituzione e immaginare che il sostegno sia temporaneo e, grazie alla logica rotativa, possa essere a disposizione di altri potenziali beneficiari. Indirettamente la solidarietà attivata, mediante la logica del prestito sociale, è quella circolare: restituendo risorse, si rimettono a disposizione di altri possibili beneficiari che rischiano di cadere nella trappola dell’impoverimento. Infine, il progetto si caratterizza per la presenza di strumenti di sostegno (pubblici e privati) che abbracciano la logica del fondo perduto.

Il funzionamento del fondo

I prestiti sociali vengono emessi dagli istituti di Credito con cui è stata stipulata una convenzione. Nel caso delle famiglie il partner di riferimento è Unicredit; nel target relativo alle micro-imprese è Intesa Sanpaolo.

Il primo ramo del fondo è dedicato alle famiglie e ai lavoratori. I potenziali beneficiari sono lavoratori di aziende in crisi (sprovvisti o in ritardo con gli ammortizzatori sociali).
Il secondo ramo del fondo è dedicato alle micro-imprese o lavoratori autonomi che hanno conosciuto importanti crisi di liquidità a seguito degli effetti dei diversi blocchi economici (totali e/o parziali) o che intendono investire nello sviluppo delle proprie attività. Questa seconda direzione è stata intrapresa nel gennaio 2021, attraverso una nuova convenzione stipulata tra la Fondazione Operti e l’Istituto Intesa Sanpaolo.

Fondo Sorriso – famiglie e lavoratori

La partnership con Banca Unicredit permette l’erogazione di prestiti sociali fino a 3.000€ a famiglia (con la possibilità di scegliere tagli da 1.000€) ai soggetti cosiddetti non bancabili (perché non possono portare garanzie sufficienti agli Istituti di Credito). La restituzione del prestito avviene in cinque anni con un periodo di pre-ammortamento di sei mesi, totalmente gratuito per le famiglie. La restituzione è solo per la quota capitale; nessun interesse viene chiesto ai beneficiari. Non possono accedere alla misura le persone segnalate al CRIF. Al fondo viene applicato un moltiplicatore 2, per cui la capacità di prestito complessiva viene raddoppiata grazie all’intervento dell’Istituto di Credito.

Questo primo ramo di attività è stato attivato e reso operativo dal 1 giugno 2020 e ha visto, fino al 31-12, l’erogazione di 232.000€ per un numero complessivo di 83 prestiti erogati. Sul fondo sono però impegnati complessivamente 314.000€, in quanto sono state accolto complessivamente 133 domande di finanziamento.

Figura 1 – Dettagli sui beneficiari del Fondo Sorriso

Fonte – Elaborazione Fondazione don Mario Operti


Fondo Sorriso – microimprese

La convenzione con Intesa Sanpaolo invece ha aperto la possibilità d’intervento sul ramo microimprese (fino a 5 addetti) o lavoratori autonomi, utilizzando uno strumento ad hoc messo a disposizione dalla Banca: il prestito d’impatto.

Le quote erogate per i prestiti possono arrivare fino a 20.000€, con la possibilità di richiedere fino a 10.000€ per le sole esigenze di liquidità (pagamento arretrati, fornitori, etc). Per queste finalità la procedura sarà semplificata, mentre per le richieste superiori a 10.000€ bisognerà presentare un vero e proprio progetto, a giustificazione della richiesta di finanziamento. La restituzione potrà avvenire in 6 anni, con un primo anno di pre-ammortamento in cui si pagano solamente le rate relative alla quota interessi. Il tasso d’interesse fisso applicato è 0,4%.

In accordo con la banca si è deciso di creare due fondi ad hoc all’interno di questa iniziativa:

  • Il fondo speciale, dedicato a quelle aziende in difficoltà, specificamente non bancabili in quanto già classificati a sofferenza dal sistema bancario, segnalate alla Centrale Rischi in data successiva al 31 gennaio 2020 e quindi imputabili alla crisi socio-economica post pandemia COVID. Su questo fondo vengono immessi, inizialmente 50.000€,
  • Il fondo ordinario, riservato alle altre microimprese entrate in difficoltà per lo scatenarsi della pandemia, non appartenenti al primo gruppo. La dotazione iniziale è costituita da 230.000€. A questo fondo Intesa Sanpaolo applica un moltiplicatore 3, per cui la capacità di prestito complessiva è di 690.000€.

L’impianto, le finalità e le modalità di costruzione del Fondo rivolto alle microimprese è stato coordinato e progettato insieme ad alcune associazioni di categoria del territorio regionale. La partnership, che è suggellata da un protocollo di collaborazione per certificare le possibilità di segnalazione delle stesse imprese e per sostenerle nella fase di presentazione del progetto di impresa alla banca, è composta da: CNA, Coldiretti, Confesercenti, Api, Confartigianato, Confcommercio.

Il ruolo della Fondazione Operti

Il ruolo della Fondazione don Mario Operti è multidirezionale.

In primo luogo è collettore di risorse e promotore stesso del fondo di garanzia: si occupa quindi della raccolta fondi presso i soggetti donatori che, nelle prossime righe, saranno citati.

In secondo luogo ha la funzione, attraverso gli operatori dell’area microcredito e i volontari Unigens, di accompagnare le persone: sia nella fase di istruttoria della richiesta del prestito sociale, sia nella fase di restituzione. Tale compito è certamente il valore aggiunto di questa iniziativa, poiché, oltre a rispondere alle esigenze di liquidità delle persone e delle famiglie, la Fondazione pone attenzione all’ascolto delle situazioni vissute dalle persone con cui entra in contatto. In questa fase di estrema solitudine e forzato isolamento risulta essere un ulteriore valore su cui si fonda l’iniziativa stessa.

In terzo luogo si pone come garante presso gli Istituti Bancari e rende accessibile alcuni strumenti finanziari che non sarebbero utilizzabili attraverso le linee di credito ordinarie. Nel caso in cui le persone non riuscissero a restituire la Fondazione stessa sarebbe esposta economicamente nei limiti del Fondo di garanzia.

I donatori/partner

Le risorse economiche raccolte per costruire tale progettualità ammontano ad oggi a 822.049,56 € (al quale viene applicato il moltiplicatore 1, 2 o 3 secondo le quote e le convenzioni stipulate con i relativi Istituti di Credito.

L’iniziativa vede una composita partecipazione di soggetti afferenti a diversi settori della nostra realtà sociale, rendendo il fondo un interessante esperimento di incrocio tra primo e secondo welfare.

I finanziatori dell’iniziativa sono al momento 16, a cui bisogna aggiungere piccole donazioni da parte di privati cittadini. I soggetti afferenti all’area delle realtà ecclesiali sono l’Arcidiocesi di Torino, la Diocesi di Susa (Caritas diocesana) e la Fondazione don Mario Operti. Sono intervenuti a sostegno di Fondo So.rri.so. anche importanti realtà d’impresa o realtà ad esse collegate, come un importante imprenditore dell’area metropolitana (che tiene a mantenere la sua riservatezza), l’Alstom Foundation e Nova Coop.

Hanno poi partecipato due Fondazioni di origine bancaria sono intervenute a sostegno dell’iniziativa, cioè Fondazione CRT e Fondazione Creval; infine di rilievo è anche la partecipazione delle Amministrazioni Comunali: Settimo Torinese, Beinasco, Grugliasco, Bra, Chieri, Nichelino, Brandizzo, Collegno, Rivoli.

Ripartizione del Fondo secondo le quote di donazione

Fonte – Elaborazione Fondazione don Mario Operti
 

Le donazioni degli Enti Pubblici (in questo caso i Comuni) sono regolate da un’apposita convenzione stipulata tra la Fondazione Operti e gli stessi Enti locali. È stato inoltre creato un comitato dei donatori che riunisce i principali finanziatori (coloro che hanno versato nel fondo risorse per più di 20.000) e tutti i Comuni con la finalità di condividere aggiornamenti e informazioni circa l’andamento dei prestiti sociali, per programmare e coordinare l’utilizzo delle risorse una volta restituite.