Il rischio oncologico in Italia
In Italia sono circa 2.250.000 (oltre il 4% della popolazione ) le persone che vivono avendo avuto una precedente diagnosi di tumore. Di tali soggetti, quasi 1.000.000 sono di sesso maschile (44%) e circa 1.250.000 sono di sesso femminile (56%). Questi e altri dati, presentati nel recente rapporto I numeri del cancro in Italia 2012, curato da AIOM, CCM e AIRTUM, dimostrano come l’incidenza di questo male nel nostro Paese sia in progressivo aumento e tenda a colpire, in particolare, le fasce comprese tra 45 i 59 anni (18,5% del totale) e tra i 60 e i 74 (38,9%). Superata la quarantina, dunque, il rischio di contrarre il cancro aumenta notevolmente e i dati dimostrano come il numero di tumori sia sempre più alto, sia tra gli uomini che tra le donne. Pur riconoscendo nell’invecchiamento della popolazione una concausa di tale incidenza negativa è indubbio che queste informazioni generino una certa impressione. Se poi, oltre ai numeri relativi alle diagnosi positive, si vanno a vedere anche quante siano attualmente le probabilità di contrarre il cancro si scopre come un uomo ogni tre ed una donna ogni quattro nel corso della loro vita siano concretamente a rischio tumore.
Le statistiche forniscono però anche alcuni dati confortanti. Anche se i numeri relativi alla diffusione della malattia stanno aumentando, nel contempo la mortalità per cancro sta diminuendo lentamente ma progressivamente. In particolare, aumenti significativi della sopravvivenza sono stati registrati relativamente a tumori considerati “big killers”, come polmone, mammella, colon-retto o stomaco. Le ragioni di questo miglioramento sono da individuare nel fatto che, in questi ultimi due decenni, è andata consolidandosi una sensibilità individuale e collettiva nei confronti della propria salute e sono cresciute consapevolezza e controllo dei rischi cancerogeni legati ad abitudini voluttuarie, alimentazione, ambiente, familiarità ed età. Inoltre, il positivo “bombardamento” mediatico degli ultimi anni ha contribuito a rimuovere radicate convinzioni sull’incurabilità del cancro che invece, se prontamente affrontato, in molti casi può essere completamente sconfitto. Tra i fattori responsabili di tale miglioramento va considerata anche la prevenzione, che risulta decisiva al fine nell’abbattimento della mortalità specifica, nell’incremento del numero di casi diagnosticati in fase precoce di malattia, nella riduzione del rischio oncologico legato alla diagnosi e alla rimozione tempestiva di lesioni precancerose.
La prevenzione sul posto di lavoro: l’esperienza della Cosimelli&Co.
Recentemente, proprio dal punto di vista della prevenzione e della diagnosi precoce, sono stati compiuti importanti passi in avanti in ambiti in cui la lotta al cancro non era neanche lontanamente concepita: le imprese. Diverse sono i casi di aziende che, da alcuni anni, hanno attivato politiche interne volte alla tutela della salute dei propri dipendenti anche sotto l’aspetto oncologico. Dal 2009 queste imprese possono infatti rivolgersi a Cosimelli&Co (C&C), una società nata dal lavoro del prof. Maurizio Cosimelli, chirurgo oncologo presso l’Istituto Nazionale dei Tumori “Regina Elena” di Roma, il cui obiettivo è quello di diffondere nelle aziende la “cultura della prevenzione medica”. Questa realtà, che opera su tutto il territorio nazionale, si occupa principalmente di progetti di prevenzione per aziende medio-grandi, offrendo alle stesse innovativi strumenti di salvaguardia dal rischio di malattia – in particolare il rischio derivante dal cancro – da fornire a propri dipendenti.
C&C offre tra i propri servizi percorsi personalizzati di prevenzione oncologica, in grado di individuare tempestivamente fattori di rischio clinico, diagnosticare precocemente lesioni precancerose e neoplasie benigne e maligne, eseguire approfondimenti e trattamenti specialistici delle patologie diagnosticate, monitorare gli individui a rischio e sensibilizzarli all’adozione di stili di vita che possano diminuire il rischio clinico.
Da un lato, dunque, i dipendenti di quelle aziende che si rivolgono a C&C risultano ampliamente tutelati poiché, periodicamente, hanno la possibilità di sottoporsi ad accurati esami clinici offerti dall’impresa in prossimità del luogo di lavoro. Dall’altro lato l’azienda ha la possibilità di minimizzare i costi dovuti a malattie identificabili attraverso una diagnosi precoce, migliorare i rapporti con le rappresentanze sindacali, offrire un’importante e innovativa forma di tutela ai propri lavoratori e monitorare la salute della propria popolazione ed i principali fattori di rischio che la caratterizzano.
Le modalità operative seguite da Cosimelli&Co.
Il modello seguito da C&C risulta essere particolarmente innovativo in quanto, oltre a coprire le principali branche mediche specialistiche, minimizza il tempo degli screening – con consegna dei risultati in tempo reale ai dipendenti – e fornisce alle aziende un quadro globale dei fattori di rischio e la capacità di modificare gli stessi nel corso del tempo. Nello specifico le attività svolte possono essere divise in tre fasi operative distinte, successive alla stipulazione del contratto coi vertici aziendali: il coordinamento con l’azienda, la campagna di comunicazione incentrata sui dipendenti e l’attività clinica in quanto tale.
Il coordinamento – In questa fase C&C individua all’interno dell’azienda i terminali che meglio possono supportarla nel corso delle proprie attività, come ad esempio l’ufficio del personale e, ove presente, il medico aziendale. La collaborazione con questi soggetti permette di individuare le strade migliori attraverso cui approcciare i dipendenti, definendo eventuali supporti operativi offerti dall’azienda e preparando insieme il materiale informativo destinato ai lavoratori.
Presentazione ai dipendenti – Dopo aver stabilito i criteri operativi inizia la distribuzione del materiale informativo ai dipendenti ai quali successivamente, presso la sede aziendale, vengono presentate direttamente le attività proposte da C&C. Sono quindi individuate, grazie al coordinamento svolto dall’ufficio del personale dell’azienda, le migliori date per l’effettuazione dello screening, per le quali i dipendenti possono autonomamente prenotarsi, e le procedure diagnostiche necessarie in base al profilo individuale del dipendente.
Attività clinica – Presso un centro medico convenzionato con C&C, situato nelle vicinanze dell’azienda, vengono svolti tutti gli accertamenti clinici necessari al paziente. Nell’arco di poche ore vengono effettuati gli esami e lo svolgimento delle procedure diagnostiche. In tempo reale sono quindi forniti al dipendente i risultati dei controlli cui si è sottoposto e consegnatogli un report indicante il profilo di rischio individuale emerso in fase di screening.
Questo modello organizzativo consente d’identificare in tempi brevissimi fattori personali di rischio oncologico e possibili elementi patologici, con la possibilità di eventuali approfondimenti, cui possono seguire suggerimenti atti a modificare abitudini nocive. Contemporaneamente questo approccio permette all’azienda, cui periodicamente è fornito (nel pieno rispetto della privacy individuale) un dettagliato report delle risultanze dello screening, di individuare tutti i fattori di rischio presenti tra i dipendenti oltre che le eventuali azioni correttive applicabili in tal senso.
Un esempio concreto: il progetto “Prevenire è Vita”
Esemplificativo delle attività di C&C è sicuramente il progetto “Prevenire è Vita”, attivato presso il Gruppo Permasteelisa, leader mondiale nel settore della progettazione, produzione ed installazione di involucri architettonici e facciate continue per grandi edifici e sistemi di interni, composto da un network di ben 50 aziende presenti in 27 Paesi.
Nel gennaio 2009 il gruppo Permasteelisa ha scelto di investire nella salute dei suoi oltre 800 dipendenti in Italia offrendo loro un modello innovativo di prevenzione oncologica della durata di 4 anni. Circa l’80% dei lavoratori del gruppo ha scelto di usufruire dei servizi offerti da C&C presso una struttura convenzionata vicino alla sede principale dell’azienda: il Centro di Medicina di Treviso. In questa sede uno Staff clinico multidisciplinare, coordinato dal Prof. Cosimelli, sottopone a differenti visite e procedure specialistiche i dipendenti di Permasteelisa, che in poche ore compiono un iter diagnostico completo. Entro due anni dal primo screening, i dipendenti possono sottoporsi ad un secondo controllo per valutare la capacità di modificare i fattori di rischio emersi in prima visita.
Riferimenti
La ricerca "I numeri del cancro in Italia 2012"
Il progetto "Prevenire è vita!"