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L’Osservatorio statistico su Reddito/Pensione di Cittadinanza dell’INPS pubblica periodicamente dati sull’andamento del Reddito di cittadinanza (RdC) e della Pensione di cittadinanza (PdC), che si basano sulle domande trasmesse all’istituto dai Caf, dai Patronati e da Poste Italiane. Questi numeri forniscono informazioni sulle domande pervenute, sui beneficiari effettivi delle misure e sugli importi erogati, permettendoci di fare alcune considerazioni.


Le domande

Al 7 gennaio 2020 le domande complessivamente pervenute sono state oltre 1,6 milioni. Di queste, il 67% sono state accolte, il 28% respinte o cancellate, mentre il 5% è ancora in lavorazione (figura 1). Delle domande accolte, il 3,34% (56.222) sono decadute perché i beneficiari hanno perso il diritto al beneficio. Le ragioni che spiegano questo riguardano una rinuncia da parte del beneficiario, una variazione della composizione del nucleo familiare, una variazione della situazione reddituale del nucleo o la compresenza di entrambi questi fattori.


Figura 1. Le domande di RdC e PdC accolte, respinte/cancellate, in lavorazione, totale domande 1.641.969

Fonte: elaborazione dell’autrice su dati Inps 2020

I beneficiari

I nuclei beneficiari del RdC o della PdC sono 1.041.462, per un totale di 2.513.925 persone coinvolte (tabella 1). Il 61% dei nuclei beneficiari risiede al Sud e nelle Isole, il 24% al Nord e il 15% al Centro (figura 2).


Tabella 1. Nuclei percettori (al netto dei decaduti dal diritto per regione e tipologia della prestazione)

Fonte: Inps 2020; p. 17


Figura 2. La distribuzione dei nuclei percettori per area geografica

Fonte: elaborazione dell’autrice su dati Inps 2020


I nuclei al cui interno sono presenti dei
minori e che beneficiano delle misure sono 377.951 pari a 1.455.220 persone interessate; si tratta, rispettivamente, del 36% e del 58% dei beneficiari complessivi. La classe modale dei nuclei con minori e? quella con quattro componenti, che rappresenta il 32% del totale. I nuclei con minori percepiscono in media 594,19 euro di beneficio.

Con il passaggio dal ReI al RdC l’attenzione verso i minori è diventata meno centrale. Infatti anche se i nuclei con minori che beneficiano della misura sono aumentati significativamente (con il ReI erano 243 mila, sempre secondo i dati INPS) a seguito del complessivo aumento delle risorse disponibili, nell’ambito del ReI il 53% dei nuclei beneficiari aveva un minore al proprio interno, questi nuclei però, come abbiamo visto, sono solo il 36% nell’ambito del RdC. Di contro i nuclei monocomponente, che nel 2018 hanno costituito appena un quarto delle famiglie beneficiarie del ReI, rappresentano ora il 39% della platea complessiva del RdC.

I nuclei con disabili sono 213.872 per un totale di 510.686 persone interessate, pari rispettivamente al 20% dei nuclei e delle persone raggiunte dal beneficio. La classe modale dei nuclei con disabili è quella con un solo componente, che rappresenta il 37% del totale. Questi nuclei percepiscono in media 487,42 euro.

Con riferimento alla cittadinanza del richiedente, nel 90% dei casi il beneficio è erogato a cittadini italiani, nel 6% a cittadini extra-comunitari, nel 3% a cittadini europei e nel rimanente 1% a familiari dei casi precedenti (Figura 3).


Figura 3. Beneficiari RdC e PdC (al netto dei decaduti dal diritto) per nazionalità, tot. 1.041.469

Fonte: elaborazione dell’autrice su dati Inps 2020

 

 


Il tasso di inclusione

Le regioni con il tasso di inclusione più alto – ovvero il numero di persone coinvolte ogni mille abitanti – sono la Campania, la Sicilia e la Calabria (rispettivamente 99, 93 e 89 persone coinvolte ogni mille abitanti); quelle con il tasso di inclusione più basso sono invece il Veneto e il Trentino Alto-Adige (rispettivamente 8 e 13 per mille). Il valore medio nazionale del tasso d’inclusione è pari a 42 persone ogni mille abitanti.

Figura 4. Tasso di inclusione RdC/PdC per regione ogni mille abitanti

Fonte: Inps 2020; p. 11

In sintesi, i nuovi dati INPS evidenziano che la misura sta raggiungendo un numero crescente di persone e questo conferma la necessità di procedere con l’introduzione dei correttivi necessari a garantirne il funzionamento. Chi volesse approfondire tali questioni può farlo qui e qui.