Poche settimane fa si è concluso il progetto Ifise – Innovative financial instruments for social economy, che ha monitorato e analizzato oltre 50 strumenti finanziari sviluppati in Europa nel settore dell’economia sociale. Di seguito si segnalano i principali risultati dell’iniziativa.
Il contesto
Gli investimenti a impatto sociale (o impact investing) rappresentano un’ampia gamma di investimenti nei quali i capitali privati contribuiscono a creare – anche in combinazione con i fondi pubblici – impatti sociali positivi e, al tempo stesso, rendimenti economici.
La platea di riferimento non è trascurabile: secondo la Commissione europea, le imprese sociali (che includono una molteplicità di forme giuridiche nel contesto europeo, tra cui cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, fondazioni e imprese sociali ex lege) rappresentano in Europa una fetta pari al 10% del sistema produttivo e impiegano il 7% della forza lavoro (European Commission, 2016). Per Eurosif, il Forum europeo degli investitori socialmente responsabili, nel biennio 2015-2017 gli investimenti a impatto sociale – compreso il settore dei green bond e gli investimenti infrastrutturali – hanno raggiunto nei tredici Paesi indagati – tra cui l’Italia – 108 miliardi di euro (Eurosif, 2018).
Lo sviluppo dell’impact investing, con un Cagr (tasso annuo di crescita) del 52% in sei anni (2011-2017), conferma la crescente propensione degli operatori finanziari verso strategie di investimento finalizzate ad avere un impatto sociale misurabile senza rinunciare alla profittabilità. Nonostante ciò, la difficoltà di accesso ai canali di finanziamento tradizionali per una parte degli attori dell’economia sociale abbinata alla progressiva contrazione delle risorse destinate al welfare, all’emergere di nuovi bisogni sociali, al consolidarsi della ‘green economy’ richiedono di assortire le opzioni di finanziamento con risorse pubblico-private, per esempio attraverso l’uso di strumenti finanziari innovativi quali social bonds, social impact bonds, social impact funds, social venture capital, social lending.
Il progetto Ifise
Indagare le possibili sinergie trafondi Ue e finanza a sostegno dell’economia sociale, è stato l’obiettivo del progetto europeo Ifise – Innovative financial instruments for social economy, co-finanziato dalla Commissione europea. Avviato nel 2017 e giunto quest’anno alle battute finali, Ifise è un progetto di ‘multi-regional assistance (Mra)’ targata Fi-compass, la piattaforma della Commissione europea realizzata in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti (Bei) che offre servizi di consulenza sugli strumenti finanziari nell’ambito dei fondi strutturali e di investimento europei (fondi Sie).
I partner del progetto
Finpiemonte Spa – capofila,
Regione Lombardia con
Finlombarda Spa,
Idea – Agencia de innovación y desarrollo de Andalucía, e
Ivf – Valencia Institut de Finances hanno monitorato e analizzato
oltre 50 diversi strumenti finanziari nel settore dell’economia sociale, focalizzandosi sulle buone prassi innovative già operanti nei tredici Paesi indagati. Grazie all’incrocio dei risultati di queste analisi con i fabbisogni emersi durante il periodo 2014-2020, sono stati identificati
due modelli di finanziamento adottabili dai decisori pubblici a livello locale, oltre a programmi di sostegno alla ‘
capacity building’. Un modello di
‘fondo a impatto sociale’ rivolto alle imprese e un modello di
‘pagamento a fronte di risultati’ (payment by results)agganciato a un
pre-finanziamento a favore dei
soggetti beneficiari.
Questi i principali risultati di Ifise presentati il mese scorso a Bruxelles in occasione dell’evento finale intitolato ‘Innovative financial instruments in support to the social economy with the use of European structural and investment funds (Esif)’, alla presenza di rappresentanti della
Commissione europea e del
Fondo europeo per gli investimenti, che hanno testimoniato del proprio impegno nella finanza ‘a impatto’. L’attività svolta nell’ambito di Ifise ha previsto anche la redazione di un
manuale contenente
le linee guida per l’impostazione di strumenti finanziari con focus sull’impatto sociale e un
programma di formazione replicabile per lo sviluppo di competenze, rivolto alle autorità di gestione e agli organismi intermedi per l’attuazione di strumenti finanziari innovativi per l’economia sociale.
Le best practice
In Italia
La Lombardia è stata tra le prime regioni italiane a sperimentare logiche di ‘pay by results’ in ambito sociale con il programma ‘Jeremie – Joint European Resources for Micro to Medium Enterprises’ finanziato dal Fondo sociale europeo – Fse. Lo strumento, gestito da Finlombarda Spa e destinato alle cooperative sociali e di lavoro, ha finanziato complessivamente 8mila soci appartenenti a 550 cooperative sociali per un ammontare di micro-finanziamenti concessi pari a 32 milioni di euro. La Regione Autonoma della Sardegna ha di recente pubblicato l’avviso per la selezione di imprese da ammettere al finanziamento del fondo Social impact investing, uno strumento finanziario innovativo di tipo ‘pay by results’ con cui la Regione sostiene progetti pilota in grado di generare un impatto sociale, occupazionale e ambientale positivo e misurabile, che si traduce in una riduzione dei costi che la Regione avrebbe sostenuto nell’adottare politiche differenti in risposta alle medesime questioni sociali: l’integrazione e l’inclusione di lavoratori espulsi da comparti produttivi, la formazione e l’inserimento professionale di giovani tra 15 e 20 anni con difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro e a rischio di esclusione sociale, neet che hanno interrotto il percorso di studi e che sono disoccupati, l’inclusione attiva di detenuti ed ex detenuti (Pwc e Human Foundation, 2019).
In Europa
Con l’iniziativa
Portugal Inovação Social – PIS, che si inserisce nel più ampio programma Portugal 2020, il Portogallo è stato pioniere nell’implementazione di quattro programmi di finanziamento dell’innovazione e dell’imprenditoria sociale, mobilitando circa
150 milioni di eurodel
Fondo sociale europeo per il periodo 2015-2023: un programma di sovvenzioni per rafforzare le capacità organizzative e le competenze per la gestione degli investimenti sociali (
capacity building), un programma di
venture philanthropy per il finanziamento dei piani di sviluppo delle imprese sociali, un programma di ‘
social impact bonds’ (titoli a impatto sociale) e un fondo per l’innovazione sociale con una dotazione di 55 milioni di euro che co-investe, attraverso intermediari finanziari, in imprese sociali in fase di consolidamento ed espansione. In Europa, il
Fondo europeo per gli investimenti (Fei), con la
Banca europea per gli investimenti come principale azionista, ha rivestito un ruolo di primo piano a sostegno dell’impact investing. Per citare le esperienze più recenti, alla fine dello scorso anno il Fei ha investito 10 milioni di euro in
Creas Impacto, primo fondo istituzionale spagnolo per l’impatto sociale a sostegno delle imprese sociali in fase early e late stage, e 3 milioni di euro nel fondo
Equity4Good, gestito da
Ship2B, fondazione spagnola che
accelera le imprese sociali ad alto impatto sociale e ambientale. Lo scorso marzo, con il supporto di
EU Programme for Employment and Social Innovation – EaSI, il Fei ha siglato in Belgio un accordo di finanziamento con le cooperative
Hefboom e
Credal, che permetterà di erogare prestiti a
530 start-up sociali nei prossimi cinque anni.
Le finanziarie regionale nel post 2020
La Commissione europea incoraggia il ricorso agli strumenti finanziari innovativi nella politica di coesione per l’effetto leva (che attira risorse pubbliche e private aggiuntive a integrazione dei finanziamenti iniziali), per l’effetto rotativo (gli strumenti finanziari possono essere reinvestiti) e perché orientano i destinatari finali a una maggiore sostenibilità finanziaria dei propri progetti.
Le banche pubbliche europee, rappresentate da
Eapb-European association of public banks– Eapb, e
le finanziarie regionali – riunite in Italia nell’
Anfir-Associazione nazionale delle finanziarie regionali – nelle passate programmazioni hanno giocato un ruolo di rilievo nella costruzione e gestione degli strumenti finanziari co-finanziati dai
fondi Sie, dimostrando capacità anticiclica durante la crisi economica.
Nel nuovo quadro finanziario pluriennale post 2020, che prevede ‘
investimenti sociali e competenze’ pubblici e privati fino a 50 miliardi grazie al nuovo programma
InvestEu e 101 miliardi di euro (a prezzi correnti) in dotazione al
Fondo sociale europeo Plus – Fse+, questi soggetti
intermedi tra pubblico e privato potranno garantire
ricadute sociali importanti nei propri territori, promuovere
collaborazioni con enti filantropici e intermediari finanziari privati specializzati nel ‘sociale’, agevolare la nascita di
accordi di filiera tra soggetti profit e non profit, tra Pmi a vocazione sociale e grandi imprese con obiettivi di ‘corporate social responsibility’, facilitare
l’accesso al credito tramite la concessione di garanzie ai soggetti con maggiori difficoltà e
strumenti di microcredito finalizzati allo sviluppo di una progettazione più sostenibile.
Riferimenti
Commissione Europea (2016), Social enterprises and their eco-systems: A European mapping report
Eurosif (2018), SRI Study
PwC e Human Foundation (2019), Progettare l’innovazione sociale: Impact Investing e Fondi UE