Da qualche giorno ha preso il via a Genova un progetto innovativo per il territorio: si tratta di un servizio di "Maggiordomo di quartiere" che sarà a disposizione di lavoratori e cittadini per commissioni, consegne, piccole manutenzioni e "cortesie di vicinato". Al momento l’iniziativa – promossa dagli assessorati alle Pari Opportunità e alle Politiche Sociale di Regione Liguria e sostenuta da Confindustria e Confesercenti con la collaborazione del Comune di Genova – è destinata ad un’area limitata della città ligure; non è escluso però che per il prossimo futuro il servizio venga potenziato e ampliato.
Cosa fa il Maggiordomo di quartiere
In concreto, il Maggiordomo di quartiere si occuperà di svolgere piccole attività quotidiane come, ad esempio, il ricevimento di pacchi e posta la successiva consegna ai destinatari, il pagamento di bollettini, il monitoraggio degli anziani, il ritiro delle ricette, la consegna dei farmaci, le piccole manutenzioni domestiche, il monitoraggio di case e di uffici durante le vacanze, la cura di piante o piccoli animali domestici, la diffusione di informazioni sulla vita di quartiere – offerte, feste, eventi – o l’aiuto per trovare badanti, colf e babysitter.
Al momento il servizio è fruibile da esercenti, lavoratori e residenti in via Luccoli, nel centro storico di Genova, che potranno quindi contare sull’aiuto di due persone che, dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 18, si alterneranno presso il chiostro della locale edicola di quartiere.
Il servizio, disegnato da Confesercenti Genova, fa parte del progetto regionale "Dal welfare aziendale al welfare territoriale" finanziato da Regione Liguria tramite risorse del Dipartimento nazionale per le Pari Opportunità e realizzato con la progettazione operativa di Confindustria Liguria allo scopo di dati vita ad iniziative volte a favorire la conciliazione vita-lavoro. L’obiettivo è infatti quello di sostenere i lavoratori nell’agevolare l’armonizzazione dei tempi, fornendo un sostegno concreto al disbrigo delle pratiche quotidiane.
Proprio a questo riguardo, l’assessore di Regione Liguria, Sonia Viale, ha dichiarato al quotidiano IlSecoloXIX: "Sono convinta che questa piccola sperimentazione è la strada giusta per rispondere ai bisogni delle persone che sono impegnate in micro attività commerciali, artigianali, professionali e che abitano in questo quartiere. È proprio in questa dimensione che si devono integrare e coinvolgere nel percorso gli enti locali del territorio, i servizi sociosanitari, le farmacie, il Terzo Settore per migliorare l’ascolto delle esigenze dei cittadini, favorendo nuove strade per interventi comuni. Un modo nuovo di rispondere alle sfide del nostro tempo, per il benessere della comunità: lavoratori, famiglie e tanti anziani che popolano questo quartiere”.