Vi segnaliamo una campagna firme, promossa dalla Onlus Avvocato di strada e Fio.PSD (Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora), per chiedere al Governo di includere anche i senza dimora e senza residenza tra chi ha il diritto di richiedere il Reddito di cittadinanza. Al momento infatti la misura taglia fuori le persone che vivono in strada e che non hanno una residenza anagrafica.
L’obiettivo della petizione è quello di raggiungere le 10.000 firme entro il 31 maggio. Nell’appello lanciato attraverso il portale buonacausa.org si ricorda che la misura bandiera del M5S e del Governo doveva "abolire la povertà"; attualmente però "taglia fuori i più poveri in assoluto: le persone che vivono in strada e che non hanno la residenza anagrafica".
In Italia, infatti, vivono in strada oltre 50.000 persone che sono diventate povere: sono padri separati, anziani con la pensione minima, donne sole con figli, giovani che non riescono a trovare un lavoro, piccoli imprenditori falliti, lavoratori licenziati. La questione centrale è che per accedere al Reddito di cittadinanza la residenza è divenuta un requisito essenziale: solo chi è residente sul territorio nazionale da almeno 10 anni può infatti usufruire della misura di contrasto alla povertà e reinserimento lavorativo.