Povertà e disoccupazione sono due piaghe che vanno affrontate, ma pretendere di risolverle facendo altro debito è un inganno. Per la situazione in cui si trova l’Italia, l’unico modo per finanziare la spesa in deficit è affidarsi alle banche e agli investitori privati, il che significa condannarci a maggiore povertà e ingiustizia futura.
A generare preoccupazione non è tanto la restituzione del capitale, che in un modo o nell’altro si trova sempre il modo di rifinanziare, quanto il pagamento degli interessi, che rappresentano il vero meccanismo attraverso il quale il debitore si impoverisce a vantaggio del creditore. Va ricordato, infatti, che a differenza del capitale che rappresenta ricchezza passata, cristallizzata e inoperosa, gli interessi rappresentano ricchezza fresca corrente che invece di essere goduta dalla collettività è goduta dai creditori.
Manovra finanziaria. Più debito, più povertà: questa catena va spezzata
Francesco Gesualdi, Avvenire, 2 ottobre 2018