Lo scorso primo maggio Garanzia Giovani ha spento quattro candeline. Il programma europeo che mira ad aiutare i Neet, i ragazzi che non studiano e non lavorano tra i 15 e i 29 anni, a entrare nel mondo del lavoro è arrivato al suo quarto giro di boa. Ed è tempo di bilanci.
Secondo gli ultimi dati forniti dall’Anpal, l’Agenzia nazionale delle politiche attive, al 31 gennaio 2018 quelli che si sono registrati al programma sono 1 milione e 266mila (al netto delle cancellazioni). Di questi, alla fine, poco più di 232mila oggi hanno un lavoro. Un risultato in chiaroscuro, a guardare i numeri, finanziato con una dote 1,5 miliardi da spendere entro il 2018, più un ulteriore fondo di 1,27 miliardi fino al 2020, che ha dato la possibilità alle regioni meridionali di estendere il programma a tutti i giovani disoccupati non solo Neet.
I giovani registrati al portale di Garanzia Giovani si concentrano nelle regioni del Sud italia (42,5%), mentre sono solo il 15,9% nelle regioni del Nordest. La maggior parte ha un’età compresa tra i 19 e i 24 anni (54,6%) e solo il 10% risulta minorenne. Di quelli registrati, i “presi in carico” – e cioè coloro che sono stati ricontattati da parte dei servizi per l’impiego, pubblici o privati – sono il 78,6 per cento, pari a 995.413.
Una volta presi in carico, oltre la metà (55%) dei giovani è stato avviato a un intervento di politica attiva. Questa percentuale scende al 47,7% nel caso dei giovani con più difficoltà ad inserirsi nel mercato del lavoro (profiling alto) e arriva al 67,7% per i giovani con profiling medio-basso. Le misure di politica attiva complessivamente erogate sono state 631.917: il 60% ha svolto un tirocinio extracurriculare, il 22,9% ha usufruito di incentivi occupazionali e il 12,4% di percorsi di formazione.
Quattro anni di Garanzia Giovani: ecco com’è andata
Morning Future, 13 giugno 2018