"Prevalentemente se si nasce poveri si rimane poveri, e se si nasce benestanti, e soprattutto ricchi, si rimane tali. In quest’ultimo caso dobbiamo quindi probabilmente ringraziare la fortuna".
Parte da queste premesse Emanuele Ranci Ortigosa, presidente emerito e direttore scientifico dell‘Istituto per la ricerca sociale, per analizzare nel suo volume "Contro la povertà" (Francesco Brioschi editore) i dati sull’indigenza in Italia, le politiche che sono state messe in campo per affrontare il problema e le proposte dei principali schieramenti. Fino alla sua proposta per una riforma complessiva del sistema di welfare mirata ad azzerare la povertà assoluta, che riguarda ormai 4,7 milioni di italiani mentre addirittura 17,5 milioni sono “a rischio”.
Una riforma è quanto mai necessaria visto che, come ricorda Tito Boeri nella prefazione, oggi la spesa sociale è "fortemente squilibrata a sfavore delle giovani generazioni": solo il 4% va a chi ha meno di 40 anni, nonostante proprio i giovani siano più a rischio di indigenza.
In Italia se nasci povero lo rimani. Il reddito minimo non basta: ora cambiare il welfare per renderlo equo
Chiara Brusini, Il Fatto Quotidiano, 7 maggio 2018