L’Italia si riscopre in piena crisi demografica, con le famiglie sempre più in difficoltà e i figli diventati ormai un lusso. Il quadro fornito dall’Istat è impietoso: nel 2016 sono stati iscritti all’anagrafe 473.438 nuovi nati, oltre 12 mila in meno in 12 mesi.
Un circolo vizioso: la crisi economica fa vacillare l’istituzione della famiglia e rallenta le nascite. Il calo delle nascite rallenta ulteriormente l’economia. Ogni nuovo nato, secondo le stime, vale 8.512 mila euro all’anno di consumi imputabili al Pil, cifra che sale a circa 35 mila euro conteggiando l’indotto. L’aumento della natalità, secondo gli esperti di demografia, può essere dunque una leva per rilanciare il Prodotto interno lordo. Molte coppie però rinunciano a fare figli o si fermano al primogenito per paura di non essere in grado di fronteggiare le spese necessarie quando il nucleo si allarga.
«In Italia mancano politiche concrete ed efficaci di sostegno alla famiglia», accusa Andrea Bernardini, portavoce dell’Associazione nazionale famiglie numerose (quelle con almeno 4 figli). E snocciola un lungo elenco di esempi di come lo Stato trascuri le esigenze e i problemi dei nuclei numerosi: le risorse destinate alla famiglie ammontano all’1,3% del Pil, contro il 2,1% della media Ue 27.
Quanto costa un figlio? Secondo l’Istat oltre 8 mila euro all’anno
Paolo Foschi, Il Corriere della Sera, 9 gennaio 2018