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 Il 15 dicembre a Torino si è svolto “Blockchain for Social Good”, il primo evento italiano sulla tecnologia blockchain e sulle sue potenziali applicazioni in campo sociale. L’evento è stato organizzato da Nesta Italia, Città di Torino, e Università di Torino, in collaborazione con Commissione Europea, Città di Milano, UK Government Science and Innovation Network in Italy, Open Incet, Consorzio TOP – IX e Boosting Social Innovation. Nel corso dell’evento, che ha riunito numerosi politici, ricercatori, startupper, rappresentanti del mondo accademico e delle fondazioni interessati al blockchain, è stata presentata la call per un premio da 5 milioni di euro per lo sviluppo di soluzioni innovative che utilizzino la tecnologia blockchain.

Cos’è la blockchain

Ideata nel 2008 da Satoshi Nakamoto, pseudonimo dell’inventore della moneta virtuale Bitcoin, secondo molti la tecnologia blockchain rappresenta “la Nuova Internet” o l’“Internet delle Transazioni”. Si tratta, in poche parole, di una tecnologia innovativa che mira ad affermarsi come nuovo paradigma per la gestione delle informazioni, che dovrebbe permettere la creazione e gestione di un grande database – come quelli utilizzati da Facebook, Twitter, Uber o come i registri pubblici condivisi utilizzati dai servizi sanitari, le forze di polizia, le banche – per la gestione di transazioni condivisibili tra più nodi di una rete.

Si tratta di un enorme registro transnazionale – presentato ovviamente come assolutamente sicuro – condiviso da tutte le parti che operano all’interno di una “rete distribuita” di computer. Blockchain archivia tutte le transazioni che avvengono all’interno della medesima rete, eliminando definitivamente la necessità di terze parti “fidate” che ne garantiscano l’affidabilità. Come? Dando vita ad archivi immutabili, aperti e condivisi – e per questo inalterabili e immuni da frodi.

Il nome, letteralmente “catena a blocchi”, deriva dalla sua natura distribuita: ogni nodo del network svolge un ruolo nella verifica delle informazioni, inviandole al successivo, in una catena composta da blocchi.

Quali implicazioni può avere questa tecnologia

Nel corso del convegno è stato spiegato come la blockchain abbia caratteristiche innovative tali da rappresentare una vera e propria rivoluzione – paragonabile a quella dei social network sulle relazioni interpersonali – grazie alla quali si stanno gettando le basi per la crescita economica del prossimo secolo, non solo nel settore economico e finanziario (dov’è già ampiamente impiegata per tenere traccia delle transazioni) ma nella società nel suo complesso.

Oltre ai settori finanziario, economico e bancario, la blockchain può infatti trovare applicazioni anche in altri ambiti, come assicurazioni, pagamenti digitali, agroalimentare, Industria 4.0, pubblica amministrazione, sanità, retail, aiuti umanitari, registrazione di atti notarili e molti altri.

Fino a oggi sono stati investiti nella blockchain – attraverso il finanziamento di oltre 120 startup collegate allo sviluppo e applicazione di questa tecnologia – circa 1 miliardo di dollari, il 70% dei quali fuori dall’Europa, continente in cui l’Inghilterra è il Paese capofila.

Durante l’evento sono stati presentati alcuni esempi di successo di applicazioni della blockchain in diverse città e si sono alternati diversi momenti di confronto e approfondimento ai quali hanno preso parte: Guido Boella (Università di Torino), Andrea Bracciali (Università di Stirling), Marcella Atzori (Consulente per la Blockchain e Coordinatore internazionale TrustedChain), Vinay Gupta (Blockchain Fellow e Digital Catapult), Alessandro Lombardi (Digital Transformation Advisor di Microsoft), Leonardo Camiciotti (Direttore esecutivo del Consorzio TOP – IX), Francesca Bria (Chief Technology and Digital Innovation Officer del Comune di Barcellona), Paola Pisano (Assessore all’Innovazione e Smart City della Città di Torino), Cristina Tajani (Assessore alle Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane del Comune di Milano), Fabrizio Sestini (Senior Expert for Social Digital Innovation, DG) e Marco Zappalorto (Direttore di Nesta Italia).

Un premio da 5 milioni di euro per chi vuole investire in blockchain

Nel corso di “Blockchain for Social Good” è stata presentata una call per partecipare al premio promosso dalla Commissione Europea per sviluppare soluzioni innovative, efficienti e ad alto impatto sociale che utilizzino la tecnologia blockchain. Si tratta del terzo di sei premi Horizon del Consiglio europeo per l’innovazione (EIC) finanziati nell’ambito di Orizzonte 2020, il programma di ricerca e innovazione dell’UE.

Maggiori informazioni sulle modalità seguite dal concorso saranno disponibili da febbraio 2018, mentre il termine per la presentazione delle candidature sarà il 25 giugno 2019. Un tempo apparentemente molto lungo, ma ritenuto necessario per consentire ai candidati di dimostrare la realizzabilità delle loro idee innovative. Quello che già è noto è che chi presenterà l’idea migliore potrà godere di un finanziamento di ben 5 milioni di euro.

Il premio verrà conferito a chi sarà in grado di dimostrare di aver trovato una soluzione innovativa alle sfide della sostenibilità globale e locale, che produca un cambiamento sociale positivo attraverso l’applicazione della blockchain e che soddisfi al meglio alcuni criteri cumulativi, tra cui: alto impatto sociale (ovvero quali comunità e quanti utenti verranno effettivamente coinvolti), trasparenza del processo, fattibilità e fruibilità, convenienza (non solo come costi, ma anche come consumo di risorse energetiche), affidabilità, sicurezza e sostenibilità ambientale.

Riferimenti

La pagina dedicata al premio sul sito della Commissione UE

L’iniziativa pilota dell’EIC