ATS Brianza, all’interno dei Piani Territoriali di conciliazione finanziati da Regione Lombardia (DGR 5969/16 di cui vi abbiamo parlato qui), ha strutturato una Rete Territoriale Unificata di Conciliazione Famiglia Lavoro composta da 97 realtà territoriali pubbliche e private, parte delle quali facenti parte di due Alleanze locali. ATS Brianza ha presentato un Piano che sviluppa due macro progetti attraverso i quali prevede un impatto economico pari a € 520.120,26 a fronte di un finanziamento regionale di € 390.103,95.
I progetti della Rete di ATS Brianza
I progetti, con scadenza gennaio 2019, sono “Sinergie per una conciliazione fattibile dell’Alleanza Locale del Distretto di Lecco” e “Family Hub dell’Alleanza InterAmbiti di Monza Brianza” e si caratterizzano per azioni diverse e variegate.
Il primo ambito di intervento riguarda l’informazione e la diffusione della cultura della conciliazione e concerne:
- iniziative di confronto, lavoratori e corsi per giovani padri, eventi/laboratori/corsi per la famiglia per consentire momenti di approfondimento e sensibilizzare l’attività di cura filiale per neo padri;
- tavole rotonde di confronto finalizzate ad aumentare il livello di conoscenza e consapevolezza delle imprese.
Il secondo ambito fa riferimento all’accesso e alla fruizione dei servizi di conciliazione. In questo caso, i possibili interventi si riferiscono:
- al possibile utilizzo della piattaforma Welfare Brianza – piattaforma digitale per i servizi di conciliazione del territorio provinciale – e creazione di una Work-life Balance Community Network per facilitare l’accesso a servizi territoriali ed avviare una community di confronto;
- al sostegno alle famiglie con genitori impegnati nell’attività lavorativa tramite erogazione di voucher per accesso a servizi di conciliazione;
- alla realizzazione di laboratori di aggregazione per le vacanze scolastiche, spazi educativi a sostegno delle famiglie con figli in fascia 6 – 12 durante le vacanze/chiusure scolastiche.
Infine, il terzo ambito di interventi riguarda le modalità di lavoro flessibile e auto imprenditorialità:
- coworking e sperimentazione; avvio di uno spazio di coworking e bandi per la fruizione di spazi con premialità per madri entro il primo anno di vita dei figli;
- corso di formazione per la cura di neonati; creazione Albo Comunale di baby sitter/animatrici educative, autoimprenditorialità femminile nella cura di minori e anziani, start up e attivazione di una stireria solidale, incubatore di imprese al femminile – riqualificazione di donne escluse dal mondo del lavoro;
- sostegno alle aziende interessate ad introdurre o ampliare misure conciliative attraverso azioni di supporto e bando per il riconoscimento di un contributo di premialità per aziende.
Il lancio del progetto Family Hub
Nei giorni scorsi è stato presentato il progetto Family Hub a cui partecipano i Comuni dell’Ambito territoriale di Seregno (Barlassina, Ceriano Laghetto, Cogliate, Giussano, Lazzate, Lentate sul Seveso, Meda, Misinto, Seregno e Seveso) insieme a numerosi altri soggetti: Api Monza, Sociosfera onlus, Apa confartigianato Imprese di Monza e Brianza, Afol Monza e Brianza, Istituto Candia di Seregno, Cisl di Monza Brianza e Lecco.
Il primo progetto attivato si rivolge alla città di Seveso. Si tratta del “Servizio ponti”, prima sperimentazione che verrà messa in pratica dall’Ufficio di Piano. E’ un servizio a favore delle famiglie che si attiva in occasione dei ponti scolastici (Natale, Capodanno, Carnevale e Pasqua). In totale saranno messi a disposizione 20 posti (numero limitato proprio perché il progetto è sperimentale) per un’attività, organizzata alla scuola “don Aurelio Giussani” di Baruccana, dedicata ai bambini della scuola primaria e secondaria di primo grado che saranno accolti e assistiti per i cinque giorni settimanali dalle 8 alle 18.
Il successo del precedente Piano Territoriale
L’ambizione del Piano è di poter replicare il successo delle iniziative implementate nel precedente biennio, con il quale sono state coinvolto oltre 880 piccole imprese e aziende artigiane, sono stati attivati progetti di formazione in 20 micro imprese e sono state realizzati dei piani di welfare aziendale in 7 piccole imprese. A fronte dei venti posti disponibili, la richiesta pervenuta era stata di 40 donne. Molto positivo anche il servizio di “Tagesmutter” per le donne lavoratrici: offerto a 23 donne per un totale di 34 minori.