Con la leva fiscale che prevede la detassazione di alcuni benefit a favore dei dipendenti aziendali e la trasformazione dei premi produttivi in servizi, anche la cultura può entrare a far parte di questi ultimi. Aprendo una serie di ottime possibilità per le imprese culturali. L’impresa culturale, se lo vuole, può infatti operare come un Giano bifronte: nella direzione di progettare e attuare un piano di welfare per i propri lavoratori, perché se questo vale in generale, assume un valore ancora più ampio nelle realtà ad alta (a volte altissima) specializzazione, come nel mondo dell’arte, della musica, del teatro, della ricerca; e verso l’introduzione di servizi culturali nel carnet da cui attingere.
Da welfare aziendale a welfare culturale
Irene Sanesi, Artibune, 10 settembre 2017