Secondo quanto riportato nella “Giuda introduttiva alla previdenza complementare” pubblicata dalla COVIP, alla fine del 2016 la previdenza complementare conta 7,8 milioni di iscritti, il 7,6% in più rispetto al 2015. Il dato però include delle duplicazioni, ovvero soggetti aderenti contemporaneamente a più di una forma pensionistica, che quest’anno per la prima volta la COVIP è in grado di quantificare in circa 620.000 casi.
Ne consegue che in Italia alla fine del 2016 gli iscritti effettivi al sistema della previdenza complementare sono stimabili in circa 7,2 milioni, ovvero il 27,8% delle forze di lavoro. Analizzando la distribuzione per fascia di età emerge che nel 2015, per il 2016 i dati non sono ancora disponibili, soltanto il 19% dei lavoratori con meno di 35 anni è iscritto a una forma pensionistica complementare. Con l’aumentare dell’età, però, il tasso di partecipazione sale: al 27% per i lavoratori di età compresa tra 35 e 44 anni; al 34% per quelli tra 45 e 64 anni.
L’analisi dei dati conferma una cattiva conoscenza del pianeta pensioni e una forte diffidenza per la previdenza complementare a cui il 35% non aderirà mai. Dai dati raccolti emerge che per il 62% dei lavoratori il livello di informazione sul sistema pensionistico pubblico è superficiale o nullo.
La previdenza complementare stenta a decollare e i giovani rischiano di rimanere senza pensione
Daniele Bussola, AssiNews.it, 24 agosto 2017