Dal 2014 con la "Giornata del Lavoro Agile", Milano ha scelto di promuovere la sperimentazione e la diffusione di modelli organizzativi capaci di liberare l’attività lavorativa da vincoli spaziali e temporali, consentendo ai lavoratori maggiore libertà su luogo e modalità di svolgimento delle proprie mansioni. A differenza degli anni scorsi, tuttavia, la quarta edizione di questa iniziativa presenta una grande novità: da una singola giornata l’appuntamento si estende infatti a un’intera settimana, dal 22 al 26 maggio. Cinque giorni dedicati alla promozione e alla sperimentazione di modalità di lavoro agile a favore della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Una scelta dettata principalmente dall’interesse crescente intorno a questo tema. Negli anni infatti sono state coinvolte sempre più organizzazioni – tra cui Percorsi di secondo welfare, che conferma la propria adesione! – e aumentare le giornate può essere un modo per dare maggior respiro. L’obiettivo è raddoppiare le adesioni rispetto al 2016 (quando parteciparono circa 8000 persone) con lo scopo di stimolare sempre di più il dibattito nazionale anche a fronte delle nuove disposizioni di legge sullo smart working.
E così mercoledì 26 aprile è stato sottoscritto il protocollo d’intesa per l’adesione e la promozione della prima edizione de “La Settimana Lavoro Agile”. I partner dell’iniziativa – oltre all’Assessore delle Politiche per il lavoro di Cristina Tajani – sono Cgil, Cisl, Uil, Assolombarda, ABI, Unione del Commercio, Unione Artigiani, Città metropolitana, APMI, ANCI Lombardia, Apa Confartigianato, Valore D, Federdistribuzione, Confcommercio Milano, SDA Bocconi.
Diverse le modalità di partecipazione previste: offrire al dipendente la possibilità di lavorare al di fuori della sede abituale, oppure – per le aziende che già hanno sperimentato il lavoro agile negli anni passati – condividere l’esperienza e il know how con chi si approccia per la prima volta al tema. Infine viene proposta la promozione del tema smart working tramite eventi presso la propria sede lavorativa o in spazi adibiti dal Comune.
L’indagine sul "lavoro agile"
Per rilevare l’impatto di gradimento dell’iniziativa, nel 2016 il Comune ha condotto un’indagine su un campione di 2299 dipendenti tra gli 8000 aderenti. Hanno lavorato «agilmente» 1.073 uomini (47%) e 1.226 donne (53%), in sei casi su dieci con un’età compresa tra i 39 e i 55 anni. I laureati rappresentavano il 54%, i diplomati il 43%; il 59% era impiegato, il 35% quadro e solo l’1% dirigente. La maggioranza ha scelto di spostare la postazione di lavoro da casa (87 per cento), il 9 per cento si è recato in una sede diversa o in un coworking.
Il tempo risparmiato – pari a 163 giorni e quattro ore – è stato utilizzato per prendersi cura della famiglia, dedicarsi alla cura della casa e alle attività domestiche, al riposo, agli hobby.
In termini di impatto ambientale in un solo giorno si sono evitati 58.438 chilometri percorsi con mezzi privati, quindi 1,93 chili di Pm10 e 11,7 tonnellate di anidride carbonica in meno nell’aria, oltre ad un risparmio di 5.080 litri di carburante.
La scelta di estendere l’iniziativa ad un’intera settimana lavorativa aumenterà fortemente i risultati ottenuti lo scorso anno con la conseguenza di favorire maggiormente la conciliazione tra qualità della vita e lavoro, risparmiare tempo negli spostamenti, limitare traffico e inquinamento atmosferico. Un importante salto in avanti nel percorso di sensibilizzazione sul tema di cui il Comune di Milano si conferma promotore.
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Oppure contatta la Segreteria Assessorato al Lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane: assessore.tajani@comune.milano.it – tel. 02.884.54913