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È online il nuovo numero di Quaderni di Economia Sociale, la rivista semestrale realizzata da SRM e Fondazione con il Sud in collaborazione con Banca Prossima e dedicata ai temi del non profit e della partecipazione civica. In linea con la mission della rivista, negli articoli appena pubblicati si dà conto dell’apporto che gli operatori dediti allo sviluppo sociale danno alla crescita socio-economica del Paese e in particolare del Mezzogiorno. A questo fascicolo ha partecipato anche il nostro Laboratorio: con i contributi di Paolo Pantrini, Valentino Santoni ed Eleonora Maglia sui temi delle politiche per la disabilità; della cooperazione tra profit, non profit e settore pubblico e del welfare aziendale e della conciliazione vita lavoro. Vi diamo qui un rimando ai temi trattati.

I temi trattati

La prima sezione del primo numero del 2017 – con i contributi Il volontariato strumento di coesione socilale: quale relazione con l’efficienza della pubblica amministrazione?’ di Massimo Arnone; ‘Insieme per un’Economia Civile’ di Cristina Montesi; ‘Università del Volontariato ha un sogno: dai territori verso l’Italia tutta’ di Francesco Bizzini e ‘La mappa territoriale dell’impegno volontario e le relazioni con lo stato di benessere e di salute economica’ di Giulio Sensi – è dedicata al terzo settore ed indaga il contributo del volontariato allo sviluppo territoriale. Il Terzo settore infatti, richiamando l’attenzione sui valori altruistici, può produrre uno sviluppo virtuoso e un completamento della visione imprenditoriale prettamente orientata all’uso efficiente ed efficace delle risorse. Si tratta di apporti utili, per realizzare uno sviluppo inclusivo nella strategia decennale 2020, quali obiettivi quantitativi per la crescita economica. I dati registrati in proposito mostrano che, a livello nazionale, la partecipazione alle attività gratuite a favore di altri è maggiore al Nord. La frequenza di alleanze tra profit e non profit registrata in Italia e specificatamente nella zona meridionale ha dunque ampi margini di sviluppo per poter raggiungere gli standard e la diffusione presenti nel Nord Europa, soprattutto in Danimarca, Germania, Finlandia e Lussemburgo. In questa direzione di futuro sviluppo ben si inserisce allora la creazione dell’Università del Volontariato, pensata per produrre volontari consapevoli e cui afferiscono ad oggi oltre 10.000 iscritti e più di 200 docenti.

La seconda sezione – con i contributi ‘Gli incubatori d’impresa sociale: quelli che aiutano il cambiamento’ di Marco Traversi; ‘Quando la collaborazione diventa socialmente responsabile: la nascita dei Network for Social Innovation. Esempi e pratiche nella città di Napoli’ di Rossella Canestrino e Pierpaolo Maglicca; ‘Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia: da dove ripartire?’ di Giancarlo Trani; ‘Welfare aziendale e conciliazione: lo stato dell’arte e le evidenze nelle imprese cooperative’ di Eleonora Maglia; ‘Disabilità, durante e dopo di noi, Fondazioni di Origine Bancaria: alcuni spunti di riflessione dall’approvazione della legge 112/2016’ di Paolo Pantrini – è focalizzata sul ruolo, le funzioni e gli strumenti della finanza e delle politiche d’investimento e di inserimento sociale. I temi esplorati qui sono l’innovazione sociale e la povertà.

Riguardo al primo aspetto le analisi dimostrano che, pur essendo presenti in Italia molti strumenti e incentivi, ad oggi non si è ancora prodotto l’auspicato cambiamento strutturale, permanendo anzi una sorta di tradizionalismo culturale. La soluzione allora proposta per superare la mancata proattività e iniziativa economica e il preponderante individualismo italiano è costituita dagli incubatori d’impresa sociale e dalle rete sociali per ottenere obiettivi comuni e mirati, quali quelli della ‘Network for Social Innovation’. Rispetto alle situazioni di indigenza assoluta, i dati di Caritas Italiana registrano un’incidenza in crescita che interessa in totale oltre 4 milioni e mezzo di persone e, al Sud, percentuali superiori che attestano la necessità di adottare strategie di contrasto alla povertà di lungo periodo, come i Piani Pluriennali.

La terza sezione – con i contributi ‘Un esempio di cooperazione tra profit, non profit e settore pubblico: l’asilo nido Biricoccole e il Consorzio Nido Industria Vallesina di Jesi’ di Valentino Santoni; ‘Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli’ di Mario Massa e ‘Un anno di Meridionare: merito, dono , Meridione’ di Sara Elefante – dà infine voce agli attori, agli ambiti e alle organizzazioni dei Territori, ben dimostrando come a livello locale siano possibili interventi di impatto positivo sul benessere della società. Esempi positivi sono la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli – che ambisce a promuovere condizioni di vita, di lavoro e urbane migliori e registra risultati ingenti: oltre 80.000 pasti e più di 1.500 visite mediche assicurate agli indigenti – e la start up Meridionare – che, nata per offrire servizi di crowdfunding allo sviluppo di progetti sociali al Sud, diffonde la cultura del dono e la creazione di percorsi di ampliamento del capitale sociale -.


Il contributo di Percorsi di Secondo Welfare

Anche i ricercatori del nostro Laboratorio hanno contribuito al nuovo numero di Quaderni di Economia Sociale, approfondendo il tema della gestione della disabilità e della collaborazione di soggetti di diversa natura per l’erogazione di servizi sociali. Paolo Pantrini, illustrando le Fondazioni di Origine Bancaria e dando conto di come le politiche per la disabilità in Italia si stiano evolvendo verso un paradigma bio-psico-sociale e verso un approccio misto, dove soggetti pubblici e non profit collaborano proficuamente (pp. 61-67). Valentino Santoni, invece, documentando il caso dell’Asilo Biricoccole di Jesi – nato dalla partnership tra una rete di imprese, una operativa sociale e il Comune – con interviste al Presidente del Consorzio; alla responsabile del servizio presso la cooperativa sociale e al responsabile di Confindustria Ancona (pp 69-72).

Riferimenti

Quaderni di Economia Sociale, 2017/1