Ogni italiano butta 164 chili di cibo l’anno. Contro i 169 dei francesi, i 171 dei tedeschi e i 187 degli svedesi. In Europa siamo tra i più attenti nella lettura delle etichette. Ma non ci fermiamo qui.
La legge Gadda contro lo spreco alimentare fa sentire i suoi effetti. «Dall’entrata in vigore, a settembre, siamo stati contattati da una cinquantina di aziende e catene della grande distribuzione interessate a donare», raccontano al Banco alimentare. Con alcuni si sta facendo sul serio: «Stiamo strutturando l’attività di recupero con tre grossi marchi della ristorazione commerciale e con tre catene della grande distribuzione le cessioni gratuite di alimenti partiranno da gennaio».
Soddisfatto Andrea Segré, fondatore del Last Minute Market (società dell’università di Bologna che gestisce progetti per il recupero del cibo) e presidente del Comitato scientifico per lo sviluppo del Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti. «La lotta allo spreco deve andare oltre la donazione delle eccedenze e diventare una chiave per ripensare dalle fondamenta il modello economico».
Attenzione alle etichette e avanzi riciclati: non sprechiamo più
Rita Querzè, Corriere della Sera, 13 dicembre 2016