Per ora l’assegno di sussistenza di Livorno è per pochi e solo per sei mesi. Le domande pervenute al Comune sono state 997, di cui 73 respinte per mancanza di requisiti: residenza nel Comune da almeno cinque anni, disoccupazione e iscrizione al centro per l’impiego, reddito familiare non superiore ai 6.530 euro. In parole povere, il Comune garantisce 500 euro mensili e invita i chi li riceve a svolgere lavori socialmente utili. E la risposta dei beneficiari, dicono dall’amminstrazione, finora è stata sopra le aspettative.
L’assessora al Sociale, Ina Dhimgjini, spiega che per ora "si tratta di una sperimentazione, ma nel 2017 renderemo la misura strutturale". Le fa eco il sindaco Nogarin, che spiega che lo stanziamento è attualmente di 300.000 euro ma "l’ambizione è di estendere il reddito di cittadinanza a duemila persone entro fine mandato". Per Pietro Caruso, capogruppo Pd in Comune la misura "è una presa in giro. Il contributo è inferiore a quanto veniva erogato con le social card a un numero di famiglie ben maggiore". E anche secondo Marco Valiani, consigliere comunale espulso dal Movimento, il sussidio «è solo uno spot elettorale».
Eppure tra i grillini l’interesse per la sperimentazione livornese è alto. E il reddito di cittadinanza potrebbe essere l’asso nella manica della campagna di Raggi e Appendino in vista dei ballottaggi a Roma e Torino.
Il welfare alla livornese, 500 euro al mese: “Così funziona il reddito di cittadinanza”
Gabriele Marini, La Stampa, 9 giugno 2016